Dal Parco dei Sibillini alle risorse sottratte, Siliquini lancia l'allarme: «Così la montagna muore»

Dal Parco dei Sibillini alle risorse sottratte, Siliquini lancia l'allarme: «Così la montagna muore»
Dal Parco dei Sibillini alle risorse sottratte, Siliquini lancia l'allarme: «Così la montagna muore»
di Francesco Massi
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Martedì 22 Febbraio 2022, 07:10

AMANDOLA - Il territorio dei Sibillini ormai da alcuni anni sta registrando un depauperamento continuo e inarrestabile sotto molti aspetti e in più settori. Una delle conseguenze più drammatiche è quella di uno spopolamento incessante già iniziato da tempo e che vede la fuga specialmente dei giovani. Lando Siliquini, medico di base per decenni ad Amandola, ex sindaco di Montefortino per più mandati, con alle spalle incarichi pubblici vari, fa un’analisi schietta e cruda dei tanti mali che affliggono l’area montana.


«La gente di queste zone – dice Siliquini - si sente dimenticata o presa in giro dai politici, tradita e minacciata dall’ambiente, espropriata dei patrimoni di cui era erede, disprezzata dalla “civiltà” urbana e costiera, inerme di fronte alle lacune legislative, svilita e svalutata nelle proprie competenze e senza fiducia nel futuro».

Frutto di questa sfiducia i molti misfatti che si sono consumati e che tutt’ora sussistono. «A cominciare dall’Ente Parco Nazionale dei Sibillini, tutto teso a inselvatichire il territorio – rimarca Siliquini - senza tener conto dell’alta valenza antropica e antropologica, delle tradizioni, della storia, dei coltivi, dell’esperienza dei residenti tenuti sotto il controllo di una sorta di “grande fratello”. E che dire delle risorse idriche e la loro energia potenziale sottratte, legalmente ma senza contropartite (e senza neppure un acquedotto di soccorso per i paesi montani). Il Consorzio di bonifica preleva risorse dalla montagna per destinarle altrove, per di più tassando le stesse aree. E ancora viabilità e trasporti addirittura peggiorati rispetto all’ante guerra e servizi sanitari progressivamente ridotti senza contare la crisi del commercio, le carenze di servizi bancari e postali, il depotenziamento delle scuole».


Per Siliquini poi c’è un problema di rappresentanza politica del territorio in enti istituzionali superiori. «I collegi elettorali così come disegnati – rimarca - spezzano la circoscrizione montana, ostacolando l’elezione di rappresentanti locali». Quindi occorrono interventi urgenti.

«In primis un nuovo impulso alla sanità – rimarca Siliquini - con l’integrazione dei servizi di base e la creazione di un polo specialistico. Quindi un Parco dei Sibillini da restituire ai residenti, alla storia, alle potenzialità del territorio (con tanto di riconoscimento Unesco). Poi sono necessari e fondamentali ritorni economici consistenti dai Consorzi idrici e di bonifica, che prelevano dal territorio una sostanza come l’acqua, in assoluto di primaria importanza per la vita umana e per l’ambiente. Occorre anche un collegio elettorale dei Sibillini. Fondamentali contro lo spopolamento – chiude Siliquini - sono gli incentivi per la residenza. Inoltre l’iniziativa privata, vero motore di occupazione e di crescita economica e sociale, deve essere supportata da consistenti sgravi fiscali, dai servizi, dai sostegni economici nazionali ed europei (ben finalizzati e controllati). Quindi altri servizi viari come la strada pedemontana da intersecare con la Monti-Mare, polo scolastico (e magari universitario) specializzato, ippovie e piste ciclabili».

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