Piscina esterna a San Benedetto, terzo buco nell’acqua: «Persi di nuovo i fondi, domanda spedita 10 ore dopo». È chiusa da 11 anni

I gestori criticano il flop del Comune: «Ancora una volta c'è stato uno sbaglio»

Piscina esterna a San Benedetto, terzo buco nell’acqua: «Persi di nuovo i fondi, domanda spedita 10 ore dopo». È chiusa da 11 anni
Piscina esterna a San Benedetto, terzo buco nell’acqua: «Persi di nuovo i fondi, domanda spedita 10 ore dopo». È chiusa da 11 anni
di Alessandra Clementi
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Venerdì 23 Febbraio 2024, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 07:18

SAN BENEDETTOCompie 11 anni la chiusura della vasca esterna della piscina comunale. Un compleanno amaro per la prima piscina olimpionica delle Marche ormai all’asciutto dal 2003. A far sentire la propria voce, o meglio, il proprio grido di dolore sono le società natatorie Cogese e Pool Nuoto che gestiscono l’impianto natatorio “Gregori”.

La terza sconfitta

«Una vergogna che compie 11 anni – affermano le società Cogese e Pool - Speravamo che dopo aver perso un milione di euro nel precedente bando nel 2022, con la nuova gara sarebbe stata la volta buona per fare un primo passo verso la riconsegna alla comunità sambenedettese della vasca olimpionica da 50 metri chiusa da 11 anni.

Invece anche questa volta ci siamo sbagliati e chissà quante stagioni dovranno passare prima che avvenga quello che a questo punto possiamo definire un miracolo. Come si suol dire, errare è umano ma perseverare è veramente diabolico.

È la terza volta che si fa buca con il bando Sport e Periferie. Se poi si viene a sapere che, in un bando che utilizza la procedura a sportello, ovvero che le domande sono registrate e valutate in base all’ordine cronologico di presentazione e fino ad esaurimento dei fondi disponibili, l’invio della domanda di partecipazione al bando sia stata spedita alle 21.49 , cioè circa 10 ore dopo l’apertura della piattaforma di partecipazione. Non si può non restare basiti ed esterrefatti».

Il programma elettorale

Delusione e rabbia sono i sentimenti espressi dalle due società natatorie in merito a quanto emerso a due mesi dal bando Sport e periferie che ha visto perdere 700mila euro destinate al risanamento e riapertura della vasca esterna, un’opera che era stata un cavallo di battaglia nella campagna elettorale della coalizione Spazzafumo.

L’attacco

«Siamo di fronte a un gravissimo mix di responsabilità politiche ed amministrative- proseguono Cogese e Pool - Chissà per quanto tempo si dovrà continuare a sostenere enormi sacrifici economici per permettere agli atleti agonisti di allenarsi in vasca lunga in qualche altra piscina. Il tutto senza avere la possibilità di svolgere le attività formative e salutari nel periodo estivo all’aperto, si continuerà a privare il cittadino e il turista di poter praticare il nuoto nei mesi estivi nel giusto contesto. Anche questa volta in campagna elettorale erano stati assunti degli impegni precisi, fatte le solite promesse ed ancora un volta, almeno fino ad oggi dopo due anni e mezzo, il nulla. È veramente una situazione triste, preoccupante ed inaccettabile. Pertanto domandiamo al sindaco Spazzafumo, agli assessori di riferimento, alla giunta e alla maggioranza tutta come intendono procedere. Quali idee hanno, almeno per compiere un primo passo concreto verso la soluzione di un problema cosi significativo per l’ambito sportivo e sociale della nostra città».

Priorità sulla carta

L’amministrazione da parte sua continua a ribadire che la piscina rimane una priorità ma per ora tale infrastruttura vede uno stanziamento di 400mila euro nel triennale a fronte di un progetto elaborato per l’importo di oltre 3milioni di euro.

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