San Benedetto, scoppia il caso: «Progetto presentato quasi dieci ore dopo. Piscina, così abbiamo perso 700mila euro»

San Benedetto, scoppia il caso: «Progetto presentato quasi dieci ore dopo. Piscina, così abbiamo perso 700mila euro»
San Benedetto, scoppia il caso: «Progetto presentato quasi dieci ore dopo. Piscina, così abbiamo perso 700mila euro»
di Alessandra Clementi
3 Minuti di Lettura
Martedì 20 Febbraio 2024, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 16:59

SAN BENEDETTO Un ritardo di 9 ore e 49 minuti. Quanto basta per perdere un bando da 700mila euro. È ciò che è accaduto per il finanziamento della vasca esterna della piscina Gregori che aveva concorso al bando Sport e Periferie. Denuncia che arriva dalla consigliera Luciana Barlocci, che ha ripercorso l’intera vicenda.

Il ritardo

Un vero mezzogiorno di fuoco quello che era fissato per lo scorso primo settembre, momento in cui i Comuni di tutta Italia potevano partecipare al bando Sport e Periferie che aveva messo a disposizione un totale di 75 milioni di euro.

Gli uffici tecnici avrebbero dovuto rispondere subito dopo lo scoccare delle 12, invece carte alla mano, la giunta quel primo settembre si riunì alle 15.45 per approvare il progetto stilato dall’architetto Luca Troiani, e rispose al bando alle 21.49. Basti pensare che lo stesso sportello Sport e periferie ha poi chiarito che sono stati ammessi tutti progetti pervenuti entro le 16.36, a riprova di quanto l’aspetto temporale fosse determinante. Nel 2022 l’amministrazione Spazzafumo partecipò al bando per 50 milioni di euro, dove al Comune poteva andare un milione a cui sommare 500 mila euro dai fondi Pnrr. Ma il bando venne perso a fronte di incongruenze progettuali e parere negativo del Coni. A questo punto il Comune ci riprovò nel 2023 per intercettare finanziamenti da destinare al risanamento della vasca esterna chiusa da dieci anni. Tanto che a maggio venne incaricato l’architetto Troiani per redigere l’elaborato per 26mila euro e tutto doveva essere pronto per il 1° settembre a mezzogiorno. L’elaborato prevede un investimento di 3.104.000 euro di cui 700mila si sperava di ottenere da Sport e periferie se non fosse che alla vigilia di Natale è arrivata la doccia fredda della mancata assegnazione del fondo. A questo punto si inserisce l’opera della consigliera Barlocci che ha voluto comprendere i motivi alla base di questa esclusione. Da qui l’accesso agli atti chiedendo soprattutto lo scambio di documentazione tra l’amministrazione e lo sportello Sport e Periferie.

L’interrogazione

Fino alla presentazione di un’interrogazione a risposta scritta da cui emerge che il progetto era stato inviato il primo settembre alle 21.49 dopo che la giunta aveva deliberato poche ore prima essendo convocata per le 15 dello stesso giorno. «Tale ritardo- tuona Barlocci - è di una gravità enorme. Non si tratta di un certificato ma di poter accedere a 700mila euro a fronte di una piscina chiusa da dieci anni, con le società che devono allenarsi altrove. Cosa c’è sotto? A questo punto mi chiedo che la stessa prassi sia stata utilizzata per altri bandi. In due anni abbiamo perso 1,7 milioni di euro». Da parte dell’amministrazione l’assessore ai lavori pubblici Tonino Capriotti replica: «Non è solo una questione di tempo, abbiamo risposto quando abbiamo avuto il progetto, in fondo due anni fa eravamo stati più celeri ma poi l’elaborato era risultato non conforme, senza dimenticare che occorre trovare anche altri 2,5 milioni per realizzare l’intero intervento».

© RIPRODUZIONE RISERVATA