Farmacie comunali a Macerata, bilancio magrissimo: in tre anni soltanto 67mila euro di utili

Farmacie comunali a Macerata, in tre anni soltanto 67mila euro di utili
Farmacie comunali a Macerata, in tre anni soltanto 67mila euro di utili
di Luca Patrassi
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Mercoledì 15 Novembre 2023, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 12:06

MACERATA - C’è sempre una motivazione per giustificare i “magri” bilanci delle farmacie comunali date in gestione all’Apm. Il margine operativo netto negli ultimi tre anni (dal 2020 al 2022) delle tre farmacie comunali è stato complessivamente di circa 67mila euro. Dunque viaggiamo - magari sarà una zona 30 km/h a velocità limitata - a una media di circa 7400 euro l’anno di utile a farmacia
 

Nel dettaglio nel 2020 le farmacie hanno perso 41mila euro, nel 2021 l’utile è stato di duemila euro, nel 2022 di 106mila euro.

Per carità, nessuno vuole fare confronti con le farmacie private che operano in città (e nemmeno con i servizi che si sono visti in tempo di Covid, dai tamponi alla consegna a domicilio), ma pure qualche riflessione andrebbe fatta. Non è, come rilevato in apertura, una questione inedita quella della scarsa redditività delle farmacie comunali: se ne parla da decenni e i nodi restano tutti irrisolti nonostante la farmacie comunali operino in zone di forte transito e densamente abitate, da corso Cavour alla Pace passando per Piediripa. 

Quando il problema era il magazzino di deposito dei medicinali
 

Nei decenni passati il problema principale era il magazzino di deposito dei medicinali, con cifre importanti perse per prodotti che ogni anno andavano in scadenza invenduti. Poi i sistemi sono cambiati, ma il problema economico è rimasto. Diversi decenni fa il primo a proporre la vendita delle farmacie comunali, a fronte di uno studio che aveva evidenziato lo squilibrio tra investimento e utili, fu il consigliere comunale di opposizione Pietro Marcolini, ma la sua proposta venne bocciata alla stregua di una provocazione. Ora l’argomento, stando ai rumors che circolano in alcuni ambienti della maggioranza di centrodestra, torna di attualità: del resto la musica non è cambiata, neanche sul fronte del ruolo sociale delle farmacie. Basti ricordare che Apm, in tempo di Covid, ha fatto i tamponi solo a partire dal 2022 e dopo ripetute interrogazioni di protesta del capogruppo del Partito democratico Narciso Ricotta. 

Il bilancio



I farmacisti privati affittavano locali per eseguire tamponi, l’Apm non li faceva per niente: già questa differenza è utile ad inquadrare il diverso sentire aziendale. Peraltro a Macerata ci deve essere un microclima particolare visto che anche a Civitanova gli utili delle farmacie comunali sono maggiori. Il presidente dell’Apm Gianluca Micucci Cecchi aveva osservato a margine dell’approvazione del bilancio complessivo 2022: «La società ha chiuso con un utile importante soprattutto se confrontato con il particolare periodo storico e cioè con un utile di 1.159.943. I ricavi complessivi ammontano a 25.491.568 euro con un incremento rispetto all’anno precedente di 678.426 euro pari al 2,73% che ha riguardato tutti i settori. Ciò ha contribuito al miglioramento del risultato operativo che ha tuttavia risentito del forte aumento dei costi energetici con particolare riguardo al costo dell’energia elettrica cresciuto del 25,35% (+252.768 euro) ed a quello del carburante per il Tpl cresciuto del 95,92% (+404.808 euro). Nel complesso un risultato importante in un momento particolarmente difficile». Un “momento difficile” dicono ora gli amministratori di Apm, un momento che dura da alcuni decenni senza che la questione trovi una soluzione accettabile a tutela delle esigenze di una municipalità che chiede rientri economici e sociali da attività tradizionalmente floride. 

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