Pesaro, saldi flop. Ippaso (Confesercenti) e Trufelli (Confcommercio): «Prove in negozio e acquisti online. Posticipare svendite di fine stagione»

Pesaro, saldi flop. Ippaso (Confesercenti) e Trufelli (Confcommercio): «Prove in negozio e acquisti online. Posticipare svendite di fine stagione»
Pesaro, saldi flop. Ippaso (Confesercenti) e Trufelli (Confcommercio): «Prove in negozio e acquisti online. Posticipare svendite di fine stagione»
di Miléna Bonaparte
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Martedì 9 Gennaio 2024, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 10 Gennaio, 08:49

PESARO Pioggia e vento freddo hanno rallentato la partenza dei saldi, dal 5 gennaio al 1º marzo, forse i meno attesi e desiderati degli ultimi anni. Poca voglia di mettere piede fuori di casa per un estenuante shopping tour nei negozi. E umore scuro come il cielo di questi primi quattro giorni di liquidazioni tra i commercianti che, rimasti con quasi la metà delle collezioni pesanti invendute per le tiepide temperature eccezionali di ottobre e novembre, sono stati anche costretti ad anticipare i ribassi a dicembre, durante il periodo natalizio, per le pretese degli acquirenti decisi a rifiutare il prezzo pieno, “tanto è ormai una questione di giorni, pago e passo a prenderlo venerdì”, questo il ritornello che riecheggiava nei negozi. E pur di non perdere la clientela molti commercianti sono caduti nella trappola e adesso faticano a rimanere a galla. 

Obtorto collo

«Obtorto collo i punti vendita hanno dovuto applicare la riduzione del costo in etichetta anche durante le feste - fa notare Davide Ippaso, direttore della Confesercenti di Pesaro - proprio nel momento in cui, al contrario, bisognava approfittare dei primi freddi per mettere a segno qualche guadagno in più. Un grosso errore, purtroppo si tende sempre ad accontentare il proprio cliente. Un calo degli affari e meno presenze, ma ancora ci sono quasi due mesi di tempo per risollevare le sorti degli incassi». Primo flop non solo per il maltempo, c’è anche la crisi dei bilanci familiari con mutui a tasso variabile alle stelle e caro-spesa che impone solo acquisti di capi utili, il superfluo è tagliato fuori: «La gente non ha soldi e si dirige esclusivamente verso gli acquisti essenziali - sottolinea Ippaso -. Fra i prodotti più venduti ci sono maglie, felpe, giacconi, cappotti, calzature, vale a dire i capi per la vita di ogni giorno».

I temi

Altro tema che scotta è la concorrenza delle vendite online perché «ormai siamo in mano al Black Friday e agli sconti nei social tutto l’anno. In più Internet ha introdotto un’abitudine assurda e incredibile: c’è gente che va a provare l’abbigliamento nei negozi per poi ordinarlo su Amazon, avendo verificato la taglia e la vestivibilità giusta.

Il problema nasce dall’errore che è stato fatto con il decreto Bersani-Visco, liberalizzando le licenze. Quest’anno è stato un massacro dal punto di vista imprenditoriale per i commercianti». Quale soluzione adottare?

«Bisogna rivedere le norme sulle vendite scontate - ribadisce Ippaso -. I saldi iniziano in un periodo troppo anticipato. Le piccole e medie imprese non hanno il tempo sufficiente per vendere a prezzo pieno. Bisognerebbe riportare i saldi invernali al 1º marzo e quelli estivi al 1º settembre. Serve una condivisione a livello di Conferenza Stato-Regioni». Anche la vice direttrice di Confcommercio Marche Nord, Agnese Trufelli, non ha dubbi: «Nella nostra provincia i saldi partono in sordina perché, come sosteniamo da tempo, questo non è il periodo più adatto. Sono troppo precoci, a breve distanza dal Black Friday e nella stagione invernale in pieno svolgimento. Questo ha inciso negativamente anche sulle vendite natalizie. Una soluzione sarebbe quella di posticipare la data a fine gennaio-inizio febbraio, così come d'estate invece del 4 luglio i saldi andrebbero spostati alla fine di agosto». E a peggiorare la situazione ci si è messo anche il meteo.

Il meteo

«L’ultima parte dell'autunno e l’inizio della stagione invernale sono stati particolarmente miti e quindi, mentre i commercianti avevano fatto i loro ordini per i capi pesanti, pochi clienti hanno rinnovato il guardaroba - fa notare Trufelli -. Ora il freddo è arrivato e speriamo che il trend cambi». In questi giorni Confcommercio Marche Nord sta mettendo a punto, insieme a Valore Locale, l’innovativo progetto della card Valore Bellezza che «attraverso un sistema di cashback favorirà il rilancio delle vendite di prossimità, stimolando i consumi nei negozi locali. Con la nuova carta saranno i turisti, ma non solo loro, a costruirsi il proprio itinerario attraverso i 24 comuni che fanno parte dell’Itinerario della Bellezza. Musei, rocche, chiese, teatri ma anche negozi, botteghe, ristoranti. Tutto quello che il territorio offre resta sul territorio. A tutela dell'identità locale e in alternativa alle grandi piattaforme online».

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