Impianto a biometano per rigenerare il polo di Relluce: «Così riscaldaremo 800 appartamenti»

Impianto a biometano a Relluce per riscaldare 800 appartamenti
Impianto a biometano a Relluce per riscaldare 800 appartamenti
di Luca Marcolini
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Domenica 18 Giugno 2023, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 12:23

ASCOLI - L’archistar Stefano Boeri la definisce “fabbrica dei materiali”, ma anche la “fabbrica del futuro”. Perché il concetto di discarica, grazie al nuovo progetto elaborato dall’architetto di fama internazionale per rigenerare e proiettare in avanti il Polo di Relluce va ben oltre lo smaltimento dei rifiuti fine a se stesso. E, per accorgersene, basta osservare le immagini e gli elaborati presentati ieri ufficialmente alla città nella sala della Vittoria, all’interno della pinacoteca civica, per volontà del sindaco Marco Fioravanti. 

 
 

Gli obiettivi


Un progetto che ridisegna il ruolo di quell’area che affianca ad un impianto per il trattamento meccanico e biologico dei rifiuti, anche un impianto per produrre compost e vasi biodegradabili per attività florvivaistiche e un impianto a biometano per la produzione di metano liquido, sempre recuperando i rifiuti.

Senza dimenticare un campo di produzione di energia pulita (anche con pannelli solari a copertura degli attuali impianti) di 12.368 metri quadrati di superficie per andare a costituire una comunità energetica in grado di servire non solo lo stesso polo di Relluce, ma anche circa 7-800 appartamenti privati. E ancora, giardini botanici, un bosco dei ricordi dove verranno piantati circa settemila alberi (come sottolineato dal sindaco, se ne pianterà uno ogni volta che nascerà un bambino sul territorio) e spazi per la produzione artistica, con scultori che utilizzeranno rifiuti riciclati, andando a creare un museo a cielo aperto, oltre ad attività di ricerca e accoglienza di visite didattiche col coinvolgimento delle scuole.


La visione


Dopo gli onori di casa del sindaco Fioravanti, che ha evidenziato la volontà di portare avanti il progetto del Polo di Relluce come simbolo del rinnovamento ecologico sul territorio, è stato proprio Stefano Boeri a tracciare le linee guida dell’intervento che l’Arengo e Ascoli servizi comunali, rappresentata dal presidente Andrea Zambrini, intendono realizzare. Si va avanti, dunque, nonostante al momento il progetto ascolano non sia rientrato per qualche centesimo di punto – ma si spera in nuove risorse – tra quelli finanziati con il Prr. «Le ragioni che ci hanno spinto ad accettare l’invito del sindaco – ha spiegato Boeri - sono quelle di poter dare un contributo affinché in questo luogo, come in altri casi internazionali, non si debba vedere il discorso rifiuti solo come un problema, ma anche come opportunità. L’umanità produce rifiuti, ma dobbiamo far di tutto per ridurne la produzione. E dobbiamo rendere quell’area accessibile e anche di qualità dal punto di vista del verde. L’altro grande aspetto è quello di aggiungere spazi per ricreazione, studio, cultura. Relluce, una volta ridotto l’impatto ambientale, può diventare vivibile, fruibile e capace anche di produrre vantaggi sul territorio. E diventare un esempio unico nel suo genere a livello nazionale e non solo». 


Gli interventi


Tra gli elementi, alcuni decisamente innovativi, del progetto dello studio “Stefano Boeri architetti”, c’è il centro di estrazione del biometano, che verrà rivestito da una copertura in legno per ridurre l’impatto visivo e maglia metallica perforata che consenta l’illuminazione solare, risparmiando energia. Stessa cosa avverrà per l’impianto di compostaggio. Inoltre, è prevista una serra didattica di (mille metri quadrati) per accogliere workshop e laboratori. Una parte dell’area ospiterà anche un giardino botanico e un giardino labirinto con installazioni di artisti fatte con materiale riciclato. Inoltre, nel punto più alto del parco è previsto un anfiteatro per eventi all’aperto, oltre al bosco dei ricordi, con passerelle, per un’esperienza immersiva tra la vegetazione. Solo l’impianto di compost ha un costo di circa 17 milioni di euro.

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