Stop rifiuti globetrotter, si torna a Relluce: sarà possibile abbancare fino a un massimo di 18mila tonnellate

Stop rifiuti globetrotter, si torna a Relluce: sarà possibile abbancare fino a un massimo di 18mila tonnellate
Stop rifiuti globetrotter, si torna a Relluce: sarà possibile abbancare fino a un massimo di 18mila tonnellate
di Luca Marcolini
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Domenica 21 Maggio 2023, 05:15 - Ultimo aggiornamento: 10:47

ASCOLI - I rifiuti dei comuni dell’Ato 5 tornano nella discarica di Relluce. Dopo più di un anno e mezzo in cui tutto l’indifferenziato ha girovagato per vari impianti di smaltimento sia nell’Ascolano (sull’alto Bretta) che fuori provincia (da Tavullia e Fano al Fermano), ora con ordinanza del presidente della Provincia e al tempo stesso dell’Ata dell’ambito ottimale, Sergio Loggi, è stato disposto di tamponare la situazione di emergenza venutasi a creare attraverso l’utilizzo della vasca 7 appena completata proprio a Relluce, dopo che le altre vasche erano ormai sature da tempo.

Una soluzione temporanea, con una previsione di utilizzo di sei mesi, in attesa di avere il via libera alla soluzione definitiva con l’approvazione, non ancora avvenuta, del Piano d’ambito. Un provvedimento, dunque, ritenuto di urgenza che consentirà di abbancare nella discarica di proprietà di Ascoli servizi comunali rifiuti indifferenziati non pericolosi derivanti dall’impianto di trattamento sempre a Relluce fino ad un massimo di 18mila tonnellate e fino a 300 tonnellate di rifiuti cimiteriali raccolti nei Comuni dell’ambito piceno. Con una deroga per consentire di andare, se necessario, oltre l’abbancamento previsto di 250 tonnellate al giorno finora previsto per quell’impianto, in base alle esigenze del territorio e, quindi, alla quantità dei rifiuti conferiti dai cittadini. 

Proprio a fronte dell’esaurimento delle vasche all’epoca disponibili a Relluce, almeno nell’ultimo anno e mezzo i rifiuti dell’Ato 5 hanno attraversato varie zone e territori. Come riporta la stessa nuova ordinanza firmata dal presidente Loggi, erano stati conferiti, fino al 16 dicembre 2021, nel sormonto della vasca 1 nell’alta valle del Bretta. Poi era arrivata una proroga fino al 23 maggio 2022 con decreto dell’allora commissario prefettizio della Provincia di Ascoli. Dal 25 maggio, invece, si era deciso – sempre per la situazione emergenziale – di trasferire l’indifferenziato dei Comuni dell’Ascolano prima nella discarica di Và Asprete a Tavullia, in provincia di Pesaro Urbino e poi nella discarica Montesciantello nel comune di Fano, a seguito dell’ordinanza del presidente della giunta regionale. Poi, dal 7 ottobre 2022, la decisione di trasferire i rifiuti di Ascoli e degli altri Comuni all’impianto gestito dalla Fermo Asite in contrada San Biagio nel Comune di Fermo, a seguito di un accordo tra i presidenti delle due Province. Con proroga fino al 7 dicembre 2022. A seguire, dal 14 dicembre 2022, ecco l’abbancamento dell’indifferenziato dell’Ascolano nell’impianto della ditta Sam srl di Torre San Patrizio per 60 giorni. Il presidente Loggi, sempre per tamponare l’emergenza, aveva poi deciso di utilizzare ancora, dal 17 febbraio 2023, l’impianto in contrada San Biagio nel Comune di Fermo arrivando, dopo proroghe, fino all’11 maggio scorso. 

E siamo ad oggi, con la nuova ordinanza del presidente Loggi nella quale si conferma che «dal 12 maggio non è più possibile conferire i rifiuti urbani indifferenziati raccolti nei Comuni dell’Ambito territoriale ottimale all’impianto di Fermo», prendendo atto «della richiesta dell’Ata-Ato5 di Ascoli del 5 maggio di attivare con urgenza le procedure finalizzate ad adottare gli atti necessari ad assicurare la continuità del servizio di smaltimento rifiuti» con una soluzione temporanea urgente nell’attesa che si concluda l’iter di approvazione del Piano d’ambito per la gestione dei rifiuti urbani.

Soluzione individuata nell’utilizzo della vasca 7 di Relluce, dopo aver ottenuto i pareri di Arpam e dell’Ast, per l’abbancamento fino a 18mila tonnellate di indifferenziato e fino a 300 tonnellate di rifiuti cimiteriali. 

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