Quintana, il direttore di gara Umberto Colavita vince la sfida della sicurezza: tempi morti da ridurre per l'edizione di agosto

I festeggiamenti dei figuranti di POrta Solestà
I festeggiamenti dei figuranti di POrta Solestà
di Pierfrancesco Simoni
4 Minuti di Lettura
Lunedì 10 Luglio 2023, 01:40 - Ultimo aggiornamento: 12:25

ASCOLI - Spettacolo ed emozioni fino all’ultima tornata. La Giostra in onore della Madonna della Pace non ha tradito le aspettative. E soprattutto non si sono verificati infortuni a cavalieri e cavalli. Eppure, l’avvicinamento era stato sofferto. Le dimissioni del direttore di gara Maurizio Celani e la ricerca di un sostituto, poi individuato nella persona di Umberto Colavita. Il calendario delle prove stravolto, con sessioni annullate che invece sarebbero servite moltissimo ai cavalieri Tommaso Finestra, esordiente per Sant’Emidio, e Denny Coppari, ritorno allo Squarcia dopo 8 anni per Porta Tufilla, chiamati a sostituire i colleghi Pierluigi Chicchini e Massimo Gubbini che si sono infortunati a pochi giorni dalla sfida. Unico neo i tempi morti, principalmente tra sciamata dei figuranti e inizio della Giostra. Un aspetto di cui si dovrà tenere conto ad agosto, anche per esigenze televisive.


 
Un compito non facile, quindi, quello di Colavita. «Visti i presupposti - racconta - le cose sono andate bene.

Anche oltre le aspettative. La cosa importante è che siamo riusciti a salvaguardare la sicurezza dei cavalieri. Debbo dire che la curva del Cassero non era nelle condizioni ottimali, almeno non come avrei voluto. Non che ci siano stati problemi per i cavalieri, o che abbiano corso rischi. Interverremo Al termine della Giostra, il sindaco Fioravanti ed il presidente del cda Massetti hanno espresso la loro soddisfazione e ringraziato. L’organizzazione è stata impeccabile ed ha esaudito ogni mia richiesta. Il momento più difficile? Quando sono arrivato e mi sono reso conto delle condizioni del campo».

Che Luca Innocenzi di Porta Solestà fosse il favorito non c’erano dubbi. Salvo qualche imperfezione in avvio, ha gareggiato sui suoi standard, più alti rispetto alla concorrenza. Applausi meritati per Finestra e Coppari che, nonostante i pochi giorni a disposizione per prepararsi, hanno offerto prove di livello. Il cavaliere di Sant’Emidio e quello di Porta Tufilla erano primo e secondo dopo la prima tornata. Riconferma scontata. Più che soddisfatti i rispettivi capisestiere. «Una grandissima prova, un esordio con 9 centri, tempi costanti. Tutto ciò nonostante abbia provato il cavallo solo due volte. Coraggioso, umile e molto sicuro di sé nonostante i suoi 22 anni» è il commento di Mariangela Gasparrini. Così Matteo Silvestri: «Quintana incredibile. Denny è stato grande. Salire in sella con solo due prove al campo dopo 8 anni di inattività e fare una gara così è tanta roba. Siamo stati in gara fino alla fine e abbiamo onorato al meglio la rievocazione. Il pensiero è rivolto a Massimo (Gubbini, ndr) e alla sua guarigione. Tutto il popolo rossonero è con lui».

Quattro cavalieri sono incappati in penalità. Il prezzo più pesante lo ha pagato Nicholas Lionetti di Piazzarola. Ha vanificato il vantaggio di montare il cavallo più veloce (unico ad essere sceso sempre sotto i 50”), commettendo 10 infrazioni, 7 solo nella prima tornata. Ha i 2.000 punti nelle mani però deve cambiare qualcosa per poter competere per il Palio. «Sono amareggiatissimo per come è andata la prima tornata. Il cavallo c’è ed i centri pure; Nicholas deve migliorare nelle traiettorie» è il pensiero del caposestiere Carlo Bartoli.

La prima tornata è forse costata la Giostra a Lorenzo Melosso di Porta Romana, ma il giudizio del caposestiere Luigi De Santis è positivo: «Ottima gara. Peccato per la prima tornata. Lorenzo ha pagato l’inesperienza del cavallo debuttante. Ha disputato le due tornate successive da campione. Peccato. Innocenzi ha vinto la Quintana da fuoriclasse. Complimenti agli altri cavalieri». Gli errori al bersaglio, 6 volte 80 in 9 assalti, hanno compromesso la prestazione di Lorenzo Savini di Porta Maggiore. Il cavaliere era all’esordio e deve cambiare marcia. La bella prova di Finestra, che l’anno scorso era la riserva per i neroverdi, ha forse reso più amara la nottata.
 
Il popolo quintanaro sta tagliando il cordone ombelicale che lo lega allo stadio di calcio. Non si sono visti fumogeni, fiaccole, piatti di plastica, palloncini e striscioni. L’auspicio è che finiscano anche i fischi e i buu ai cavalieri durante le tornate perché possono mettere in pericolo i binomi, come ricordato più volte dallo speaker Mario La Rocca. Lo Squarcia è pur sempre un’arena e non un teatro e per fortuna non sono mancati gli sfottò, sale della rievocazione. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA