Ascoli, pedopornografia e cocaina, indagato il vice parroco: il vescovo lo caccia

Ascoli, pedopornografia e cocaina, indagato il vice parroco: il vescovo lo caccia
Ascoli, pedopornografia e cocaina, indagato il vice parroco: il vescovo lo caccia
di Luigi Miozzi
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Mercoledì 3 Giugno 2020, 09:14

ASCOLI - Una nuova indagine travolge il vice parroco della cattedrale padre Alberto Bastoni e scuote la diocesi di Ascoli. Il religioso è finito al centro di una indagine condotta dai carabinieri e coordinata dalla Procura ascolana che ha iscritto il sessantenne sul registro degli indagati. Il sacerdote è indagato per detenzione e piccole cessioni di cocaina e dalla Procura di Ancona per detenzione e scambio di materiale pedopornografico scaricati da siti internet.

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Nei suoi confronti i carabinieri, su mandato delle due Procure, hanno effettuato perquisizioni, in particolare nella sua abitazione ad Ascoli, e sequestrato materiale comprovante un’attività di acquisto di stupefacenti che poi il prelato avrebbe ceduto ad altre persone, anche a titolo di regalia, in occasione di incontri ai quali, allo stato, non è comunque emerso partecipassero minorenni, né che fossero caratterizzati da violenza o costrizione. Nei suoi computer è stato trovato materiale pedopornografico scaricato, a quanto emerge, dal web.
 
È stata la stessa diocesi a dare la notizia, ieri, dell’esistenza di una indagine a carico di padre Bastoni e del suo conseguente immediato allontanamento dalla città delle cento torri. Già otto anni fa, all’inizio del 2012, il sacerdote, all’epoca parroco del santuario di Collevalenza in provincia di Perugia, fu trovato in possesso di alcune dosi di cocaina e finì al centro di uno scandalo in cui da alcuni testimoni furono avanzate nei suoi confronti accuse pesanti sulla sua partecipazione anche ad alcuni festini. Nel corso di quelle indagini, dopo essere stato ascoltato dai magistrati, la sua posizione si allegerì tanto che nei suoi confronti non fu avanzata nessuna richiesta di rinvio a giudizio e il sacerdote fu scagionato. Dopo aver trascorso tre anni a Trento in una delle strutture di accoglienza per sacerdoti in difficoltà, nel 2016 padre Bastoni è approdato ad Ascoli accolto da monsignor Giovanni D’Ercole che ha deciso di prenderlo in prova e gli ha offerto una nuova possibilità affiancandolo come vice al parroco della cattedrale, don Angelo Ciancotti. A distanza di poco più di otto anni, padre Alberto torna a rivivere l’incubo di una indagine nei suoi confronti, che ha colto di sorpresa tutta la curia e si è abbattuta come un fulmine a ciel sereno su tutto l’ambiente ecclesiastico cittadino. «Apparentemente - si legge nella nota diffusa dalla diocesi - sembrava che tutto procedesse nel migliore dei modi senonché, forse anche in conseguenza del lockdown, è caduto in una depressione maggiore unipolare che gli ha provocato un grave squilibrio mentale, umano e umorale che si è manifestato in comportamenti che hanno attirato una indagine da parte delle autorità competenti». Una situazione che ha indotto il vescovo di Ascoli a prendere immediatamente dei seri provvedimenti. 

«Il vescovo diocesano appena si è reso conto dello stato di salute e del totale cambiamento di personalità e avendo avuto notizia da lui stesso di un’indagine a suo carico - si legge nel comunicato - gli ha chiesto immediatamente di lasciare la Diocesi, riaffidandolo al Superiore generale della sua Congregazione religiosa per le cure necessarie». Padre Alberto Bastoni, pertanto, ha già lasciato Ascoli ed ha fatto ritorno in Umbria dopo essere stato riaffidato al Superiore generale della sua congregazione di appartenenza. 

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