Stop al concorso per direttore sanitario, l’Area vasta 5 continua a perdere pezzi e oggi scatta l’agitazione dei sindacati, ecco perché

Ai lati della foto Milani e Viviani
Ai lati della foto Milani e Viviani
di Nino Orrea
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Lunedì 20 Dicembre 2021, 08:30

ASCOLI - Un organismo che da qualche giorno è senza testa. Nell’Area vasta 5 le dimissioni di Cesare Milani da direttore generale e il contratto scaduto di Giancarlo Viviani come direttore sanitario facente funzione, stanno lasciando l’ente senza vertici.

 
Il momento
In un momento non semplice con l’aumento di contagi da Covid-19 e i letti nei due ospedali che iniziano a riempirsi e dove bisogna prendere decisioni immediate. E’ vero che Giancarlo Viviani sta continuando a svolgere le sue funzioni anche senza contratto, ma questo è un altro discorso che affronteremo tra poco e che non può, comunque, giustificare una situazione che si può solo definire “kafkiana”, al limite dell’assurdo. Se per Cesare Milani non c’è nulla da fare perché il direttore dell’Area vasta 5 ha deciso di mettersi da parte annunciando le sue dimissioni per la fine di dicembre e le cui motivazioni sono state affrontate nei giorni scorsi, diversa è la questione che attiene al direttore sanitario, a cui competono tutti gli atti relativi alle materie sanitarie, con particolare riferimento, agli ospedali Mazzoni di Ascoli e Madonna del Soccorso di San Benedetto. In un momento nel quale, ripetiamo, la pandemia sta riprendendo vigore. Ebbene, il contratto di Giancarlo Viviani come direttore facente funzione dell’Area vasta 5, dopo che Diana Sansoni ha lasciato il servizio, è scaduto lo scorso 31 ottobre. Da allora, silenzio assoluto. Un silenzio che potrebbe essere giustificato con il fatto che da lì a pochi giorni si sarebbe svolta la selezione per la nomina del nuovo direttore sanitario dell’Area vasta 5. Concorso che si è tenuto a novembre e dal quale è stata formata una graduatoria, che vede al primo posto lo stesso Viviani con un distacco di 14,22 punti sul secondo concorrente. Insomma, un oceano. Ebbene, anche dopo questa selezione c’è stato un silenzio assordante, tanto da far dire a Giorgio Cipollini, responsabile della Funzione pubblica della Cisl che «anche nell’occasione della nomina del nuovo direttore sanitario, l’Asur e la Regione stanno registrato un comportamento aberrante». Nomina, che per legge compete al direttore generale dell’Area vasta 5, in base alla terna uscita fuori dalla selezione. C’è anche da aggiungere che la selezione si è svolta in maniera del tutto regolare e che sul suo esito non ci sono stati ricorsi e contestazioni. Ebbene, questi tre elementi, vale a dire il galoppare della pandemia che impone decisioni immediate, uno scarto di punteggio tra il primo e il secondo dei partecipanti che è abissale e, ultimo, l’assenza di contestazioni sullo svolgimento della selezione, dovrebbero imporre sia all’Area vasta 5 che all’Asur di intervenire in tempi rapidi nominando subito il nuovo direttore sanitario della nostra Area vasta. A questo punto una domanda sorge spontanea, cioè, è sorto qualche ostacolo che impedisce la nomina del direttore sanitario dell’Area vasta 5? Se sì, è giusto che i cittadini ne siano portati a conoscenza, altrimenti si infranga questo silenzio che sta diventando assordante e si proceda in tempi rapidissimi alla nomina. In caso contrario, qualcuno potrebbe anche cominciare a muoversi chiedendo all’Asur e alla Regione spiegazioni su questo ritardo nella nomina, che a questo punto è ingiustificato. 
I presìdi
Intanto, questa mattina e domani, sono previste due manifestazioni dei sindacati, dalle 12,30 alle 13,20, sia davanti al Mazzoni che al Madonna del Soccorso.

Per protestare, come si legge in un volantino «contro le gravi e reiterate violazioni delle norme contrattuali, le inaccettabili disparità di trattamento perpetrate in dispregio alla stessa legge regionale e al depauperamento del servizio pubblico a vantaggio del privato».

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