Ascoli, l'allarme della presidente Ciip Ciancaleoni: «Senza la sorgente di Foce, rubinetti a rischio chiusura»

«Siamo fiduciosi che l’Ente Parco dei Sibillini ci dia il via libera»

Ascoli, l'allarme della presidente Ciip Cincaleoni: «Senza la sorgente di Foce, rubinetti a rischio chiusura»
Ascoli, l'allarme della presidente Ciip Cincaleoni: «Senza la sorgente di Foce, rubinetti a rischio chiusura»
di Luigi Miozzi
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Domenica 21 Gennaio 2024, 01:55 - Ultimo aggiornamento: 15:45

ASCOLI - Via libera del consiglio comunale di Ascoli al bilancio preventivo della Ciip. È stata la presidente Maddalena Ciancaleoni a relazionare nella Sala della Ragione sui contenuti dell'importante documento contabile che prevede utili per circa sette milioni di euro. L'intervento è stata anche l'occasione per la presidente di fare il punto sullo stato della crisi idrica e sulla portata delle sorgenti.

Il nodo

A tal proposito, il nodo in questo momento è rappresentato dal rinnovo della concessione di captazione per quanto riguarda Foce di Montemonaco.

L'autorizzazione è scaduta lo scorso mese di dicembre e la Ciip ha presentato all'Ente Parco dei Sibillini tutta la documentazione necessaria affinché venga rinnovata la concessione. «In questo momento ci troviamo in una sorta di limbo – spiega la presidente della Ciip – poiché entro la prima metà del 2024 dovremmo ottenere il rinnovo della concessione. Nel frattempo, però, siamo in attesa della proroga dell’autorizzazione che fu concessa dopo il sisma. Abbiamo già avuto delle interlocuzioni con l’Ente Parco e abbiamo ricevuto una buona apertura». Attualmente la sorgente di Foce di Montemonaco garantisce circa 200 litri al secondo, una quantità fondamentale per soddisfare il fabbisogno giornaliero dei 59 Comuni del Piceno e di parte del Fermano. Come ha avuto modo di spiegare la stessa Ciancaleoni ai consiglieri comunali, qualora l'Ente Parco non dovesse rinnovare la concessione aumenterebbe di molto il rischio chiusure. «Se dovesse venirci a mancare la risorsa idrica che ci garantisce la sorgente di Foce di Montemonaco, andremmo in difficoltà ma siamo fiduciosi che l’Ente Parco dia il via libera alla nuova concessione». Una ipotesi, quella del mancato rinnovo della concessione, che al momento sembrerebbe lontana dal concretizzarsi ma che comunque non si può escludere del tutto. Un nodo da sciogliere a breve che mette in evidenza anche un altro problema: la Ciip ormai da anni è impegnata nella ricerca di nuove fonti di approvvigionamento e nell'individuazione di altre eventuali sorgenti ma trovandosi sempre all'interno dei confini del Parco, l'ultima parola spetta all'ente per dare il via libera ad una eventuale captazione. Nel frattempo, si continua a monitorare quotidianamente le portate delle sorgenti e lo stato dei serbatoi presenti sul territorio.

L’accordo

Nel corso della propria relazione davanti ai consiglieri comunali di Ascoli, la presidente della Ciip ha annunciato anche la sottoscrizione di un accordo con la Hydrowatt per la cessione del proprio pacchetto azionario. La Hydrowatt verserà nelle casse dell'ex consorzio idrico una somma che si aggira sui tre milioni e mezzo di euro, assicurandosi anche il 40% delle azioni detenute dalla Ciip che, comunque, continuerà a ricevere anche le royalties derivanti dallo sfruttamento delle acque. «Trattandosi di dismissione di quote di partecipazioni, l’accordo è subordinato al parere dell’assemblea dei soci della Ciip che deve approvare l’operazione» ha spiegato la presidente della Ciip. Sfide importanti, dunque, attendono la società che gestisce il servizio idrico nel Piceno che ha previsto per l’anno 2024 di effettuare complessivamente investimenti per circa 54 milioni di euro, 2,7 dei quali soltanto su Ascoli. Tra gli interventi più importanti, ci sono quelli relativi alle realizzazione dell'ambizioso progetto di interconnessione delle reti idriche con il Grande anello dei Sibillini e quelli relativi alla costruzione del Nap, il Nuovo acquedotto del Pescara.

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