Ancona, odissea scolmatori: «I divieti di balneazione durino di meno, noi perdiamo clienti»

Ancona, odissea scolmatori: «I divieti di balneazione durino di meno, noi perdiamo clienti»
Ancona, odissea scolmatori: «I divieti di balneazione durino di meno, noi perdiamo clienti»
di Andrea Maccarone
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Mercoledì 24 Agosto 2022, 03:40

ANCONA - Il maltempo di venerdì scorso ha fatto scattare di nuovo il divieto di balneazione sul litorale di Palombina e Falconara. Weekend di disdette negli stabilimenti e riaffiora l’ira degli operatori che lamentano continui disagi ad ogni acquazzone. L’interdizione è durata poco più di 24 ore, ma ha comunque messo in crisi l’affluenza in un sabato potenzialmente da pienone.

E’ il leit motiv di ogni temporale: quando nella rete fognaria vanno a confluire acque reflue (nere) e acque piovane (bianche), si aprono gli scolmatori e parte di queste acque miste viene riversata in mare.

Risultato: per una presunzione di inquinamento scatta il divieto di balneazione di 72 ore come indicato nella direttiva europea. Ma se le analisi dell’Arpam riscontrano nessuna contaminazione dell’acqua marina, allora il divieto può rientrare nell’arco di 48 ore.

Le conseguenze 

«Ma intanto noi perdiamo clienti» lamenta Claudio Granieri Fiorini, titolare del Tropical Beach di Palombina. Appena vengono issati i cartelli che riportano il divieto di balneazione parte il tam tam tra gli stagionali che rinunciano ad andare in spiaggia. «Ma il peggio è per i giornalieri - continua Granieri - che non appena vengono a sapere della situazione telefonano per disdire la prenotazione. E va in fumo il lavoro di una giornata». Tenuto conto che ormai è risaputo che ad ogni temporale si aprono gli scolmatori, molti bagnanti danno per scontato che si attivi subito il divieto. «E per noi è un danno d’immagine enorme - tuona Annapaola Guargenti, titolare dello stabilimento Da Romano -. E’ successo anche a Ferragosto, e giù con le telefonate dei clienti che chiamavano per disdire le prenotazioni». Dunque il problema c’è ed esiste ormai da troppo tempo. «Serve una soluzione definitiva e attuabile in tempi relativamente adeguati» auspica Gianfranco Cirulli, titolare del Playa Solero e presidente della Cooperativa bagnini di Palombina e Falconara. 
Secondo il progetto affidato a Viva Servizi il problema verrà superato definitivamente con la costruzione di vasche sotterranee per la raccolta delle acque bianche. La fase di progettazione per il territorio che interessa Palombina sarebbe già in corso. «L’intervento si realizzerà nell’area agricola sopra Collemarino, lontano dalle abitazioni» specifica l’assessore Ida Simonella. Ma sulle tempistiche pare sia impossibile fare dei pronostici: «Ci vorranno anni» sentenzia realisticamente l’assessore. 

Il compromesso

Un ragionevole punto d’incontro per salvaguardare la salute dei bagnanti e allo stesso tempo delle attività balneari sarebbe, però, accorciare il lasso di tempo in cui resta in vigore il divieto di balneazione. «In Emilia Romagna si è compresso il tempo del divieto da 72 a 24, a volte 18 ore» precisa Simonella, che sottolinea quanto su questo versante la competenza spetti a Regione e Asur. «Lo avevamo proposto in passato senza esito. Lo riproponiamo con forza oggi».

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