Giannitti, lo specialista: «Arrivo ad Ascoli per aprire un ciclo e creare senso d'appartenenza»

Presentato il nuovo ds ex Frosinone e Perugia

Giannitti, lo specialista: «Arrivo ad Ascoli per aprire un ciclo e creare senso d'appartenenza»
Giannitti, lo specialista: «Arrivo ad Ascoli per aprire un ciclo e creare senso d'appartenenza»
di Anna Rita Marini
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 4 Ottobre 2023, 01:10 - Ultimo aggiornamento: 5 Ottobre, 07:26
ASCOLI «Aprire un ciclo e avere un senso di appartenenza»: questo il pensiero del nuovo direttore sportivo dell’ Ascoli Marco Giannitti, ex Frosinone e Perugia che è stato presentato ieri. A fare gli onori di casa il direttore generale Domenico Verdone che conosce bene il nuovo ds per averci lavorato nel Frosinone che conquistò la Serie A. «Conosco la persona, l’uomo, il professionista, il dirigente e sono molto contento di poter lavorare di nuovo con lui e gli auguriamo di raggiungere anche con l’ Ascoli quei traguardi che ha raggiunto nella sua lunga carriera» ha dichiarato Verdone che poi ha spiegato come è andata la trattativa.  


La trattativa


«Subito dopo l’esonero di Valentini, abbiamo parlato con Giannitti, sono stato avvantaggiato perché lo conoscevo molto bene. Ha un contratto di due anni. L’esonero di Valentini? Negli ultimi tempi stavamo valutando la direzione dell’ ambito tecnico ci siamo resi conto che c’è erano delle difficoltà livello operativo e gestionale tutta la conduzione tecnica. Abbiamo deciso di apportare questo cambiamento che come tutti è stato oculato». Fin qui le spiegazioni dovute del direttore generale che ha poi lasciato la parola a Marco Giannitti. «So che piazza è Ascoli, ha un blasone importante, sono venuto a lavorare nel quarto club più antico d’Italiae il fatto mi procure responsabilità enormi. Per me il calcio è a 360 gradi. Io in questi anni di esperienza ho imparato che c’è un filo sottile, si può vincere o perdere ma serve avere il senso di appartenenza dove giochi, la maglia che porti è importante, perché non sono tutte uguali. Noi dobbiamo saperlo. Questa è una città che ha tanta storia calcistica, chi porta avanti questo progetto deve sposare tutto ciò». 


L’incontro con la squadra


Il primo incontro con la squadra: «Ho avuto un confronto con mister e ragazzi, sono entrato in uno spogliatoio che h entusiasmo e apertura totale e che ha voglia di fare.

Certo devo conoscere i ragazzi a livello persone. La squadra ha dimostrato compattezza e da quello che ho visto può crescere tantissimo. Non conoscevo personalmente il mister, l’ho avuto da avversario. Per un ds è importante entrare e capire. Sarà un lavoro lungo giornaliero». 


Gli obiettivi


«Il patron vuole regalare qualcosa di importante all’Ascoli lui è presente mi ha già scritto tantissimi messaggi, da carica e ha mentalità positiva, vuole creare qualcosa di speciale. Poi c’è sempre il campo ma l’ho sentito e visto, ha la speranza di lasciare un segno indelebile». Uno degli obiettivi è quello di aprire un ciclo. «Questa per me è la terza realtà importante. Il mio ciclo è fatto di vittorie e aprirne un altro qui significherebbe paragonare il passato al presente. Non ci focalizziamo sul nome del calciatore, sulle vittorie e sulle sconfitte. Se la società, la squadra e la città hanno senso di appartenenza il ciclo si aprirà. Vincere è bello ma lasciare il segno è ancora più bello». Dove può arrivare questo Ascoli. «Sarei presuntuoso a dire dove può arrivare l’ Ascoli. Abbiamo visto che in B ci sono anche delle sorprese». 


Il mercato


Una battuta sul prossimo mercato di gennaio. «Non penso al mercato di gennaio. In questo momento devo capire e valutate tutto il management, ho visto una grande struttura e questo è un vantaggio. Si parla sempre di calcio, ma ci sono prima gli uomini che hanno certezze e debolezze, dobbiamo essere pronti a sostenerli». 
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA