Tommaso Marini, medaglia d'oro con Ancona nel cuore: «Ho gareggiato con la maglia della Curva Nord»

Tommaso Marini, medaglia d'oro con Ancona nel cuore: «Ho gareggiato con la maglia della Curva Nord»
Tommaso Marini, medaglia d'oro con Ancona nel cuore: «Ho gareggiato con la maglia della Curva Nord»
di Roberto Senigalliesi
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Sabato 29 Luglio 2023, 03:25 - Ultimo aggiornamento: 11:55

«Ci ho sempre creduto nella vittoria di questo titolo mondiale. Dentro di me coltivavo più di una speranza». Tommaso Marini, dopo l’esaltante conquista dell’oro nel fioretto ai campionati iridati di Milano, si gode il momento di gloria. E quello che appena qualche settimana fa appariva solo una speranza, visti i problemi fisici alla spalla con cui ha dovuto convivere rinunciando anche agli Europei, è una certezza d’oro.

  
Marini, è stata la vittoria della volontà?
«In effetti è proprio così. Mi sono detto: non mollare e proviamoci. Scacciamo la sfortuna e guardiamo avanti. E una volta avuto la certezza di poter prendere parte alla gara avevo solo un obiettivo: vincerla. Anche quando ho visto che avevo un tabellone complicato mi sono demoralizzato. Tanto, mi son detto, per vincere li devi comunque battere tutti».
Ha mai tremato? Magari sul 14-13 in suo favore e con quel problema alla mano?
«Lì ho avuto dei crampi e il timore che fossero collegati alla spalla. Fortunatamente non era così. Ma appena tornato in pedana mi sono detto: Tommy tira forte che la vittoria è oramai dietro l’angolo. Ed il braccio ha seguito la mente».
Cosa ha pensato in quell’attimo?
«A tutti i sacrifici compiuti per arrivare a questo momento. Alle gioie ed alle delusioni, ai tanti allenamenti, agli amici che mi sostengono, ai miei maestri, ai genitori. Una vita vissuta in un attimo».
Come riesce a convivere e a vincere con una spalla lussata?
«Ho avuto una lesione al legamento, che si è rotto, dandomi una instabilità importante. Ma con un grande lavoro di potenziamento della spalla, per evitare che uscisse di nuovo, sono riuscito a gareggiare, seppure con il rischio dietro l’angolo. Tutto è andato liscio, i sacrifici ripagati».
Adesso l’intervento?
«Il 2 agosto in una clinica privata di Bologna. È inevitabile. Rimarrò in convalescenza 2 mesi e mezzo ma sono convinto di ritornare a tirare più forte di prima».
Quando il ritorno ad Ancona?
«Domani dopo la gara a squadre torno in città, ma poi ripartirò subito per Bologna. Magari dopo l’intervento sarò a Portonovo ed in altri luoghi del cuore».
Domani la gara a squadre: cercherete un nuovo trionfo?
«L’obiettivo è quello, anche perché è una gara fondamentale in chiave qualificazione olimpica. Mi aspetta, assieme ai miei compagni, un ultimo sforzo: sotto a chi tocca».
Parigi è più vicina?
«Sono scaramantico, non dico nulla. Adesso la gara mondiale a squadre, poi l’intervento, la rieducazione, e siamo già ad ottobre inoltrato. Poi l’avvicinamento a Parigi. Le Olimpiadi saranno l’obbiettivo del 2024».
Anche stavolta in gara con la maglietta della Curva Nord Ancona?
«Sempre.

Oramai è un segno distintivo. Saluto tutti gli amici anconetani, quelli di Jesi e chi mi ho sempre sostenuto. Così come chi è venuto a Milano. Li sento, quando sono in pedana. Grazie per avere pianto di gioia assieme a me».

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