A Palazzo Brancadoro di Fermo serate musicali come nel Settecento promosse dal Circolo di Ave

A Palazzo Brancadoro serate musicali come nel Settecento promosse dal Circolo di Ave
A Palazzo Brancadoro serate musicali come nel Settecento promosse dal Circolo di Ave
di Chiara Morini
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Giovedì 26 Ottobre 2023, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 11:20

FERMO - Il fascino della musica ascoltata in ambienti ristretti, carichi di storia e di storie: si concluderà la prossima settimana la stagione dei concerti 2023 del Circolo di Ave a palazzo Brancadoro, una delle dimore storiche di Fermo.

 
Il format

Sfogliando l’ideale album dei ricordi, la presidente dell’associazione Anna Danielli, torna indietro all’estate 2019. «Era – ricorda – il periodo della fondazione dell’associazione e per l’occasione abbiamo deciso di organizzare un concerto ospitando l’oboista Francesco Di Rosa». Era il primo concerto, dopo il quale ce ne sono stati altri, ognuno più carico di suggestione dell’altro. Raccoglimento, circa 50 partecipanti, forse pochi, ma di sicuro un’esperienza “intima”. «Il messaggio – spiega Danielli – che volevamo e continuiamo a dare è che non c’è ragione di non fare quello che c’era un tempo. Prima la musica si ascoltava così, in una dimensione intimistica e la nostra passione per la musica classica arriva direttamente dalla nonna Ave Properzi Danielli, pianista, che ci ha trasmesso l’amore per la musica e creato in casa delle vere e proprie colonne musicali». Lei e sua sorella sono cresciute a pane e suon di note di Schumann, Chopin, Liszt, e molti altri. «Da questa passione – aggiunge Anna Danielli – è nato il desiderio di diffondere questo patrimonio musicale, di non dimenticarlo e di portare avanti questa arte. La musica classica, non dimentichiamolo, è molto celebrata all’estero ed è considerata importante anche come forma di linguaggio durante la crescita dei ragazzi». Non solo pianoforte, perché il penultimo concerto a palazzo Brancadoro, porterà, sabato 4 novembre, alle ore 20,30, il quartetto delle Marche. Ai violini David Taglioni e Giuditta Longo, alla viola Aurelio Venanzi e al violoncello Andrea Agostinelli, i quattro eseguiranno musiche di Haydn, Rota, Malipiero e Sollima. La stagione si chiuderà il 2 dicembre alle ore 20,30, con il pianista di fama internazionale Alessandro Deljavan, il cui approccio in passato è stato definito dal pianista Dmitri Bashikov, come «ricco di forza intensa e contagiosa abilità artistica». Poi il 2024 si aprirà con la violinista Patricia Kopatchinskaya (27 gennaio) e il pianista Yefim Bronfman (25 febbraio), al Teatro dell’Aquila. 

La classica

Danielli ha le idee chiare sulla ricetta per attrarre all’ascolto della musica classica. «Bisogna diffonderla – dice – farla conoscere il più possibile, magari portandola nelle aule scolastiche.Al di là del sold out, nel concerto di Sokolov della scorsa primavera, al Teatro dell’Aquila, è stato bello vedere tanti giovani.

Diffondendo l’arte della musica si porta avanti una bella tradizione, non solo per il nostro paese ma anche per noi stessi». Ascoltarla a palazzo, poi, assume un’emozione ancor più grande. Dimensione intima, sì, che porta inevitabilmente, aggiunge Danielli, «a fare un’esperienza vera, a uscire dal palazzo non solo dopo aver ascoltato un concerto, ma dopo aver vissuto un’esperienza. A rivivere l’atmosfera che c’era 200 anni fa». 

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