Cittadella dello sport, residence e servizi nell’area Brancadoro. Oltre al progetto di Rapullino, sponsor Samb, ci sono gli altri proprietari

L’area Brancadoro
L’area Brancadoro
di Alessandra Clementi
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Giovedì 11 Aprile 2024, 02:10 - Ultimo aggiornamento: 11:26

SAN BENEDETTO Residence, negozi di articoli sportivi e un trauma center. Potrebbe esserci tutto questo nel piano particolareggiato riguardante l’area Brancadoro. La cittadella dello sport per sorgere dovrà mettere d’accordo ben 24 proprietari terrieri. L’operazione non è delle più semplici e nemmeno delle più veloci. 

Il progetto

Tutto è nato dal progetto di Luigi Rapullino che è anche il maggiore proprietario terriero dell’area Brancadoro, seguito dal Comune, a pari merito Piergallini & Pignotti assieme a D’Isidori, Bruni e poi tanti altri titolari di appezzamenti più piccoli anche dei veri e propri francobolli. Per dare seguito al progetto di Rapullino San Park c’è bisogno di un piano particolareggiato e quindi dell’accordo di tutti gli altri proprietari. Ma cosa si andrà a realizzare? Rapullino è pronto con il suo mega parco destinato a impianti per padel, calcetto, golf e pickleball, supportati da spogliatoi e un club house quindi con una cubatura minima.

Sul fronte degli altri proprietari ci sarebbe l’idea di realizzare servizi a sostegno dell’impiantistica come un residence dove accogliere le squadre di coloro che verranno a gareggiare negli impianti di San Park, così un trauma center per offrire supporto sanitario agli sportivi e negozi di genere sportivo.

Lo stadio

Tutte strutture a basso impatto e con volumetrie minime. È di questo che stanno ragionando i privati che nei prossimi giorni torneranno a incontrarsi per poi affrontare un summit in Comune il 24 aprile. Nell’ottica del piano particolareggiato, il terreno di proprietà del Comune dove insistono lo stadio Riviera delle Palme e il Palazzetto dello sport, dovrebbe essere scorporato dall’intero terreno Brancadoro visto che è già edificato. Al riguardo si è pensato di far stilare un parere legale che possa sottrarre questo appezzamento dall’intero piano. Un piano che comunque dovrà passare al vaglio del consiglio comunale, della Provincia e della Regione oltre a essere soggetto a valutazione ambientale strategica.

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