ANCONA - La dispensa è un’ottima alleata per chi vuole avere piante rigogliose e senza malattie. L’organico si può rivelare infatti un ottimo amico per chi ha il pollice verde. Gerani, camelie, azalee adorano le bucce di banane mentre le altre piante vanno pazze per il lievito di birra. Anche quello scaduto.
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Un cucchiaio ogni tre litri di acqua ed irrigare. Mentre pomodori, melanzane e peperoni, piante che si ammalano spesso per carenza di calcio, godono dei gusci d’uovo. Pezzettini frullati mischiati al terriccio fanno meraviglie. Purché ci si ricordi sempre di lavarli bene e di asciugarli. Il rischio è che la cura diventi causa di malattie. Altro vantaggio, i gusci, lasciati in pezzettini più grossi intorno ai fiori, allontano le lumache e usati (sempre puliti) come vasetti per i semi, regalano sostanza alla pianta e possono essere direttamente interrati. Pertanto risolvono il problema del trapianto.
L’effetto choc
Un effetto choc lo garantisce un frullato preparato con i fondi di mezza tazzina di caffé (minerali), 5 gusci d’uova (calcio), 3 bucce di banana (potassio). Aggiungere dell’acqua per evitare che sia troppo denso e spargere ogni mese un cucchiaio sul terriccio.
L’antibatterico naturale
Mentre si rinvasano le piante, ricordarsi di depositare sulla terra un cucchiaino di polvere di cannella, ottima come fungicida, antibatterica ed antimicotica. In alternativa, usare la cipolla. Sbucciarla e immergerla in acqua bollente almeno tre ore, filtrare l’acqua e spruzzare sulla terra. Piante spente? Spargere un pizzico di zucchero e fusto e foglie cresceranno più robusti. Rovescio della medaglia, attirano le formiche. Pertanto farlo solo una volta al mese. Quanto al vecchio trucco dei nonni di spargere un po’ di cenere vale sempre purché sia stato bruciato del legno puro. Anche per chi ha problemi di diserbanti, la dispensa regala una soluzione economica e naturale. Per le erbacce comuni usare aceto e sale. Ossia sciogliere 1 kg di sale in 5 litri di acqua e aggiungere dell’aceto.
Occhio agli afidi
Invece, per chi deve fare i conti con la cocciniglia - parente stretto degli afidi - che si nutre della linfa delle piante e le colonizza tutte, ecco qualche soluzione. La più facile da riconoscere è la cocciniglia “cotonosa”, quella che lascia una colorazione biancastra su foglie e rami, ossia la melata, una sostanza zuccherina che attira anche funghi e parassiti. Vaporizzare almeno 3 volte al giorno ogni due giorni una soluzione fatta con un litro di acqua e un cucchiaio di alcool. O, rimedio più potente, diluire 25 gr di sapone di Marsiglia in un litro di acqua. Impedisce ai parassiti di respirare. Spruzzare due o tre volte al giorno ogni tre giorni ma solo di sera.