Zone 30, sì o no? «Sono più sicure». «Macché, inutili». L'esempio di Bologna visto dai sindaci marchigiani

di Martina Marinangeli
Martedì 23 Gennaio 2024, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 18:26 | 2 Minuti di Lettura

Daniele Silvetti (sindaco di Ancona): «Sì, rallentare ma solo dove serve davvero»

ANCONA Ancona come Bologna. Rallenta. La Dorica si posiziona ai nastri di partenza in Zona 30, studia come imboccare la direzione per una migliore convivenza tra auto, bici e pedoni. Daniele Silvetti sfuma: «Non ho nessuna posizione preconcetta, stiamo discutendo della questione nell’ambito del Pums, il Piano urbano della mobilità sostenibile». Sul ridurre il limite di velocità, il sindaco fa un distinguo: «Per la conformazione del capoluogo questo intervento non potrà essere esteso a tutta la rete urbana, poiché c’è la necessità di arterie dove poter procedere con fluidità, per permettere di defaticare la città, che ha il porto in pancia». Far scorrere tir e auto, che salgono e scendono dai traghetti, per lui è una preminenza. Inderogabile. «Di certo - arriva al punto - sulle vie adiacenti allo scalo marittimo non si potrà viaggiare a passo d’uomo». Ribadisce il principio che sottende al suo incedere per aree differenziate: «Dobbiamo studiare la mappa dei percorsi, per capire dove poterla applicare». Parentesi: in Italia il provvedimento è stato introdotto nel 1995, all’interno delle direttive per la redazione dei Piani urbani del traffico, i Put. Silvetti riprende il filo del ragionamento: «Garantire l’incolumità dei pedoni è una priorità, e lo faremo - assicura - con l’introduzione delle Ztl e delle Zone 30, che aumentano la sicurezza stradale». Studi alla mano, abbassando la velocità dai 50 ai 30 chilometri orari, si riduce di oltre la metà lo spazio di arresto dei veicoli, si aumenta il raggio del cono visivo di chi li conduce, diminuisce del 42% il numero di incidenti e del 46% di quelli che hanno provocato morti o feriti gravi. Sulla scacchiera delle possibilità, muove qualche pedina: «Stiamo riflettendo su via della Loggia; al Viale - ricorda - c’è il limite dei 50». È al cronoprogramma: «A giorni dovrò confrontarmi con la giunta». Prudenza, siamo in Zona 30.

Maria Cristina Benedetti

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