Yellow Park a Tavullia, tanto rumore per nulla. Come un burnout con la moto: fumo, parecchio, stando praticamente fermi. Perché i tecnici del Comune di Tavullia, l'ingegnere Ambra Sandroni e il geometra Lorenzo Ballotta, sono stati assolti con formula piena dopo essere stati accusati di aver dato il via libera al parco tematico dedicato a Valentino di fatto senza permessi e aver quindi violato il vincolo ambientale-paesaggistico che tutela le mura storiche della cittadina.
Il punto
Il punto: per quel parco, che in realtà ha riqualificato nel 2021 un'anonima zona verde comunale (dove prima c'era solo una vecchia altalena), non serviva nessuna autorizzazione ambientale. La tesi è stata confermata anche dalla mamma di Valentino Rossi, chiamata a testimoniare come funzionaria pubblica del Comune di Tavullia insieme alla sindaca Francesca Paolucci. Anche Vittorio Sgarbi, alcuni mesi fa, si era espresso sul tema difendendo Valentino Rossi e il fan club.
La pensava diversamente un residenti che, con un esposto per mancanza di parere della Soprintendenza, aveva attaccato il parco e gli striscioni dedicati a Valentino Rossi appesi sulle mura medievali.
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