Pronto Soccorso, due esposti alla Procura: la struttura non sarebbe a norma

L'ospedale
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di Emidio Lattanzi
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Sabato 18 Febbraio 2023, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 16:21

SAN BENEDETTO - Due esposti in Procura, uno nel 2016 e l’altro nel 2018 eppure, stando a quanto affermano da Cittadinazattiva, nulla è cambiato. Si parla di sanità e della situazione del Pronto Soccorso di San Benedetto”. Lo annuncia Benito Rossi che spiega: «L’oggetto della richiesta degli esposti riguarda la verifica strutturale del Pronto Soccorso, a nostro parere non adeguata rispetto gli evidenti, alti ed imprevedibili flussi di pazienti».

Rossi parla infatti di numero di personale e turnazioni lavorative che non sono in grado di garantire situazioni ottimali di lavoro all’interno del reparto di emergenza ma non soltanto in quello.

Ed è par questo che chiede, tra le altre cose, anche la verifica dei percorsi assistenziali al fine di pesare e prevenire la presenza di rischio clinico, la verifica del rispetto della privacy nell’ambito dei processi assistenziali, la verifica della carenza infermieristica anche alla luce della tanto agognata riorganizzazione degli infermieri del 118 e del Triage.

«Attualmente - afferma Rossi - risulta impensabile portare avanti le attività di Pronto Soccorso e di Osservazione Breve ( OBI ) con 9 medici h24, 2 medici a regime ridotto e medici della cooperativa che non gestiscono pazienti covid ma solo codici minori.  A distanza di 9 anni siamo ancora qui a ribadire che il modello organizzativo va modificato».

Per Cittadinanzattiva va assolutamente rivista e modificata la gestione dei posti letto. «Deve essere cambiata - prosegue Rossi -. La gestione del rischio clinico deve prevedere nuove dinamiche organizzative.  La gestione sanitaria d’emergenza urgenza  estiva, con aumento vertiginoso dei turisti, non può essere uguale a quella di bassa stagione che pure produce numerose file e pazienti in barella nei corridoi.  Si muova la Regione, si muova l’assessorato di riferimento, si muovano le istituzioni. Le cose non possono continuare ad andare avanti in questo modo».

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