Fano, famiglie del condominio Erap ancora senza acqua. Incarico al legale per un esposto

Fano, famiglie del condominio Erap ancora senza acqua. Incarico al legale per un esposto. Il condominio della Ventisettesima strada a Bellocchi
Fano, famiglie del condominio Erap ancora senza acqua. Incarico al legale per un esposto. Il condominio della Ventisettesima strada a Bellocchi
di Massimo Foghetti
3 Minuti di Lettura
Venerdì 17 Marzo 2023, 03:55 - Ultimo aggiornamento: 12:00

FANO Le assicurazioni fornite dalle parti in causa, Comune, Erap, Aset, non convincono gli inquilini della casa popolare di Bellocchi ai quali, nonostante siano in regola con il pagamento delle bollette, l’azienda che gestisce il servizio idrico ha tolto l’acqua. «Non si può – affermano - fare di tutt’erba un fascio, mettendo sullo stesso piano chi si è comportato correttamente e chi invece non ha pagato, creando un danno particolarmente grave». E per questo stanno pensando a una protesta.

 


La contromossa


Recentemente per cercare di risolvere la situazione si è svolto un incontro tra i 3 enti che hanno concordato una programmazione condivisa di interventi con impegni reciproci. Allora era stato detto in un comunicato: «Rimane prioritario e fondamentale il rientro almeno parziale del pagamento delle bollette da parte di quegli inquilini morosi che saranno opportunamente risollecitati sia dall’amministratore del condominio sia dagli uffici di Erap che, per suo conto, si è mostrata ancora una volta disponibile ad integrare l’importo che rimarrà da saldare, solo così sarà possibile riattivare nei prossimi giorni l’utenza idrica centralizzata a tutte le famiglie così da tutelare i bisogni primari, compresa l’igiene personale», ma posta in questi termini, gli inquilini che si sono comportati correttamente nutrono poca fiducia che la situazione si risolva; quindi si sono rivolti all’avvocato Andrea Angeletti per presentare un esposto denuncia alla magistratura e fare valere i loro diritti. 
La rivendicazione
«Ci sentiamo presi in giro – ha dichiarato Giuseppe Titas – perché, pur non potendo rispondere noi delle inadempienze altrui, ancora non ci hanno ridato l’acqua. Ci è stato detto che riapriranno i rubinetti dopo che l’amministratore di Erap avrà provveduto a riscuotere le quote condominiali dagli inquilini morosi; ma se questi non pagheranno, fino a quando dovremo rimanere senz’acqua? Nessuno ci ha comunicato una scadenza precisa, ma si rendono conto questi signori, che cosa significa non disporre di acqua corrente all’interno di un appartamento? Nel nostro condominio vivono persone anziane, alcune addirittura invalide che si muovo con il deambulatore, come fanno queste ultime a rifornirsi a una fontanella che tra l’altro non è affatto vicino alla nostra abitazione?».
Invertire l’iter
Invece di condizionare il ripristino della fornitura al pagamento, almeno parziale delle quote, da parte dei condomini morosi, coloro che hanno sempre pagato chiedono che il servizio idrico sia subito ripristinato e che successivamente, sin prendano provvedimenti con gli inadempienti. «Abbiamo l’impressione – ha aggiunto Titas – che ognuno degli enti responsabili passi la responsabilità all’altro con giri di parole che è tipico del linguaggio politichese, senza giungere ad alcuna soluzione.

Noi vogliamo i fatti, l’obiettivo è uno solo: il ripristino della fornitura dell’acqua per cui abbiamo sempre pagato. Adesso non possiamo cucinare, non possiamo lavarci, non possiamo fare le pulizie, tutto questo dal 7 marzo scorso». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA