Super caldo, toccato il record a Pesaro. Ecco quale è stato il giorno più bollente da 70 anni. Scatta il progetto fever

Super caldo, toccato il record a Pesaro
Super caldo, toccato il record a Pesaro
di Thomas Delbianco
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Venerdì 1 Settembre 2023, 02:35 - Ultimo aggiornamento: 11:32
PESARO Sabato scorso, 26 agosto, in città è stata raggiunta una temperatura record: 39°. Per ritrovare un a cifra simile bisogna tornare indietro nel tempo, all’agosto di 71 anni fa, nel 1952. Probabilmente quest’anno non si toccherà mai più un simile livello ma ugualmente il Comune adesso corre ai ripari con l’operazione Fever.
Usare le “Funzioni ecologiche del verde” per avere benefici ambientali, sociali ed economici e rispondere al cambiamento climatico: è quanto si propone Fever, strategia avviata dall’Amministrazione comunale che attua «attraverso i temi ambiente, ecologia e sostenibilità, denominati “Respirare Pesaro”, le linee programmatiche di mandato 2019-2024» precisa Maria Rosa Conti, assessora alla Sostenibilità che sottolinea: «Si tratta di progetti concreti con cui la città stimerà i potenziali benefici e, di pari passo, aggiornerà gli strumenti amministrativi e di pianificazione urbana per renderli attuali e funzionali alle istanze».Tra queste l’urgenza di una mitigazione climatica.  


L’ondata di calore


«Questa stagione – continua l’assessora Conti - è stata senza dubbio tra le più calde mai vissute da molti pesaresi. A certificarlo sono i dati dell’Osservatorio Valerio che sabato 26 agosto ha registrato una temperatura massima di 39°, cosa che non avveniva da 71 anni, esattamente dal 16 agosto 1952. Ventitré mesi dopo il record storico registrato a Pesaro il 6 luglio 1950 quando il termometro salì a 39,2°». 
Un’urgenza a cui il Comune, anche tramite Fever, cercherà di rispondere: «I contesti urbani stanno affrontando una serie di pressioni collegate agli effetti dei cambiamenti climatici che si manifestano in modo sempre più evidente con fenomeni estremi di carattere episodico (siccità, ondate di calore, alluvioni).

Con la strategia Fever, Funzioni Ecologiche del Verde, l’amministrazione vuole contrastarli attraverso il riconoscimento del ruolo multifunzionale del verde urbano che offre una serie di benefici e servizi ecosistemici, tra cui la mitigazione dell’effetto isola di calore, il sequestro degli inquinanti (es. Co2, PM10) e la regolazione dei flussi idrici oltre che per il benessere psicofisico dei cittadini. Da un lato, Fever aggiornerà gli strumenti in possesso del Comune, come il Regolamento del verde urbano vigente che verrà attualizzato e arricchito da allegati integrativi tecnici di supporto a operatori e cittadini; dall’altro indirizzerà la futura gestione e pianificazione del territorio riconoscendo il verde urbano come strumento efficiente di contrasto ai cambiamenti climatici.

Il progetto Backwater


In questo senso si inserisce il progetto Backwater (Bringing multi ACtor Knowledge to the design and implementation of effective regional landscape water-retention stategies) candidato ai finanziamenti di Horizon2020 (“Champions league” della progettazione europea di cui la città fa parte da due anni) che vede l’Università di Sassari e altri partner europei al fianco del Comune di Pesaro accompagnato nel percorso dal consulente scientifico Fabio Salbitano, dell’Università di Sassari. Il progetto si propone di potenziare la funzione spugna del paesaggio per migliorare la resilienza climatica alle sfide della gestione idrica tramite metodologie trasparenti, riproducibili e trasferibili, tali da consentire agli operatori di proseguire queste percorso anche dopo la fine del progetto.


Il coinvolgimento


Il Comune di Pesaro sarà coinvolto in Backwater come: membro del stakeholder board che identificherà le azioni pilota; supporto nel reperire dati locali, attraverso la condivisione di esperienze già maturate; coordinamento locale e partecipazione a eventi di comunicazione. Attività dal valore stimato in 200mila euro di contributi europei.
 

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