Polo logistico di Fano, la soluzione nel Prg. L'architetto Roberti: «C'è un'area disponibile con collegamenti efficienti»

Polo logistico di Fano, la soluzione nel Prg. L'architetto Roberti: «C'è un'area disponibile con collegamenti efficienti»
Polo logistico di Fano, la soluzione nel Prg. L'architetto Roberti: «C'è un'area disponibile con collegamenti efficienti»
di Lorenzo Furlani
3 Minuti di Lettura
Lunedì 29 Aprile 2024, 02:55

FANO «Le esigenze dei privati vanno integrate in una visione di città, si devono inquadrare nell’interesse generale. Questa amministrazione comunale si fa influenzare molto dalle richieste dei privati proprietari, senza una ricerca di soluzioni migliorative e neppure una semplice verifica delle alternative esistenti. Quello che sta accadendo per il polo logistico l’abbiamo già visto per il porto».

L’architetto Giorgio Roberti accende il computer nel suo studio e apre la tavole e le planimetrie del piano regolatore generale per mostrare che è possibile conciliare le opportunità del lavoro (150 assunzioni annunciate dall’industriale Paolo Andreani per il polo logistico alimentare) con il diritto alla salute rivendicato dai residenti dell’area ex zuccherificio.

La previsione incongrua

C’è una soluzione per superare la previsione di un’area produttiva dentro la città, con i disagi del traffico e l’inefficienza dei collegamenti viari conseguenti; una previsione ormai anacronistica a più di 30 danni dalla dismissione dell’impianto per trattare le barbabietole da zucchero nell’area che negli anni ‘50 era la cerniera con la campagna ma che ora è inglobata nel tessuto urbano.

La premessa metodologica di Roberti, una vita professionale di architetto con esperienze amministrative nel consiglio comunale e alla guida dell’azienda fanese dei trasporti, richiama il precedente del cantiere navale recentemente costruito al porto, che ha vanificato, sottolinea l’architetto, il waterfront, ovvero il concorso di idee per riqualificare il lungomare, che avrebbe dovuto completarsi nella valorizzazione turistica del porto.

Non c’è solo l’ingombrante sagoma dell’edificio Wider che altera lo skyline, ci sono soprattutto le attività e i trasporti connessi in contrasto con la vocazione turistica. La visione di città, appunto.

La visione abbandonata

«Per l’ex zuccherificio una visione c’era nella prima bozza del piano - sottolinea Roberti -, che in qualche modo si ricollegava a quanto emerso nel percorso partecipato dai cittadini, da cui erano scaturiti 5 progetti».

Una destinazione mista (residenziale, commerciale e dei servizi) cancellata d’un colpo per l’acritica accettazione della proposta della proprietà.

L’architetto Roberti mette in evidenzia l’inadeguatezza della rete viaria contigua all’ex zuccherificio per il carico di traffico dei mezzi pesanti indotto da un polo logistico. A Cremona per un’opera simile (peraltro collocata vicino al casello autostradale), che porta il comitato fanese dei residenti di via del Ponte a temere l’invasione in proporzione di oltre 500 tir al giorno, sono programmate due bretelle e una nuova rotatoria.

Viabilità fragile e tortuosa

Oltre alla fragilità di via Mattei e della statale Adriatica, già ora oberate di traffico, Roberti segnala la tortuosità del percorso di ritorno dei tir che dovessero imboccare la superstrada in direzione Roma: l’attuale viabilità li condurrebbe verso Tre Ponti oppure oltre Sant’Orso.

La superficie disponibile

«C’è una collocazione adeguata del polo logistico nella zona industriale - sottolinea Giorgio Roberti -. In località Torno, è disponibile una superficie territoriale, confermata dal Prg appena adottato, di 577mila metri quadrati, più del doppio di quella dell’ex zuccherificio, di cui 142mila edificabili, per un’esigenza dichiarata di 40mila. È all’uscita di Bellocchi della superstrada, immediatamente accessibile venendo da Fossombrone mentre l’accesso da Fano è migliorabile, quindi ben collegata anche con l’A14».

Si tratta della zona di completamento dell’area industriale di Fano, in fondo a via Einaudi, in prossimità delle vie Albertario e La Malfa. «Là ora c’è la campagna - conclude l’architetto -: i tre lotti principali pianificati possono essere modellati per trovare la migliore soluzione per il polo logistico». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA