Pesaro, patto per la casa: scatta il censimento per cercare alloggi. Il Comune sigla l’intesa con sindacati, inquilini, proprietari e intermediari

Pesaro, patto per la casa: scatta il censimento per cercare alloggi.
Pesaro, patto per la casa: scatta il censimento per cercare alloggi.
di Letizia Francesconi
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Mercoledì 3 Aprile 2024, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 4 Aprile, 07:13
PESARO Rispondere all’emergenza abitativa tra le priorità delle azioni previste con il nuovo Patto per l’abitare. Presentato dall’assessora Maria Rosa Conti (delega alle politiche per la casa) il protocollo che tiene insieme pubblico e privato per rispondere alle difficoltà nella ricerca di una locazione di lungo periodo, che interessa la cosiddetta “fascia grigia” dei pesaresi, «una fascia “intermedia”, composta da coloro che avrebbero la possibilità di pagare le spese d’affitto ma non riescono a farlo» perchè non trovano casa.  


Primo step


Primo step sarà un censimento del patrimonio immobiliare sfitto, pubblico e privato. A sottoscrivere il Patto, insieme al Comune, le realtà del territorio coinvolte dalle politiche per l’abitare: Caritas; Cisl; Sicet-Sindacato Inquilini Casa e Territorio (Cisl); Sunia Sindacato Unitario Nazionale Inquilini ed Assegnatari (Cgil); Fimaa Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari; Fiaip - Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali; Cgil; Uniat - Unione Nazionale Inquilini Ambiente e Territorio (Uil); Conia - Confederazione Nazionale Inquilini Associati; Unione Inquilini; Erap. «Fra i punti inseriti nel Patto – spiega l’assessora Conti – ci sono interventi per spingere e incentivare l’applicazione del canone concordato, impegnare la Regione a ripristinare il fondo affitti (cancellato dallo scorso anno), e aumentare l’offerta delle locazioni, disincentivando cioè il privato, dove possibile e dove la normativa lo consente, alla stipula di contratti brevi». 


L’elaborazione


«L’azione più importate - prosegue - sarà però elaborare il primo censimento, che oggi manca, sulle unità abitative di proprietà comunale e di Erap, per verificare sia lo stato in cui versano gli immobili e dall’altra consentire a Comune, agenzie immobiliari e associazioni che tutelano gli inquilini, di avere il numero esatto degli appartamenti sfitti anche di privati, oltre alla conversione di strutture ricettive/commerciali in alloggi e il sostegno all’housing sociale. Obiettivo comune sarà sviluppare nuove politiche, volte a sostenere le fasce sociali più esposte alla crisi e all’accelerazione dei costi dell’abitare, e quindi alle rate di mutui o al canone di locazione».
Sono sei le linee di intervento tra welfare abitativo, offerta, rigenerazione dell’edilizia residenziale pubblica, pianificazione edilizia e informazione.

La prima leva indicata dal Protocollo prevede incentivi per applicare il canone concordato, l’impegno a reperire risorse extra da ridistribuire con l’erogazione diretta del contributo al proprietario dell’immobile, agevolazioni e migliori condizioni per la stipula di mutui nell’acquisto della prima casa.


Nel dettaglio


La seconda linea è il censimento delle unità immobiliari, la terza è quella della rigenerazione dell’edilizia residenziale pubblica, inoltre è previsto l'aggiornamento della banca dati di Erap e degli alloggi del Comune (stato di occupazione e manutenzioni, il conteggio degli alloggi sfitti e un piano di recupero per quest’ultimi). Ed ancora, una pianificazione edilizia con incentivi per aumentare alloggi sociali e infine il contrasto all’abusivismo e al nero, soprattutto nelle locazioni di breve periodo e iniziative di sensibilizzazione e informazione rivolte ai cittadini-utenti per favorire l’uso di spazi comuni e il risparmio energetico. 
Per il segretario provinciale Cgil Roberto Rossini, c’è la necessità di chiamare al tavolo di confronto anche gli istituti di credito, proprio a sostegno di questa “fascia grigia” di pesaresi e chiedere di modificare almeno in parte, il sistema delle garanzie fidejussorie, che dovrebbero essere meno stringenti per tutti quei soggetti monoreddito o giovani coppie che scelgono di acquistare la prima casa o la stipula di un affitto a lunga durata. 


I numeri


C ’è un dato reso noto dal dirigente del servizio Politiche per la Casa, Valter Chiani, e che dimostra l’urgenza di mettere insieme più soggetti nella lotta al problema casa per favorire invece le locazioni di lunga durata. Attualmente le domande di alloggio di edilizia popolare hanno subito un incremento del 26% negli ultimi due anni, passando da 326 domande per la richiesta di una casa popolare risultate nella graduatoria 2022, alle 443 richieste per l’anno in corso. 
Le azioni da portare avanti daranno sostegno alle famiglie per un appartamento in affitto o in proprietà, coinvolgeranno i privati e metteranno in campo politiche per riqualificare il patrimonio residenziale pubblico. Il Patto prevede un monitoraggio degli interventi, che si svolgerà nei “Tavoli dell’Abitare” almeno 3 volte l’anno con verifiche in itinere delle azioni e delle misure avviate. 
 

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