Montecchio, paura e violenza. Ecco cosa ha scritto il sindaco Ucchielli al ministro Lamorgese

L'impegno delle forze dell'ordine è costante a Montecchio
L'impegno delle forze dell'ordine è costante a Montecchio
di Luca Senesi
3 Minuti di Lettura
Venerdì 11 Giugno 2021, 08:44

VALLEFOGLIA - Solo sabato scorso una rissa notturna verificatasi a Montecchio nella centralissima piazza della Repubblica ad opera di alcuni giovani ragazzi dell’Est tra pugni e coltelli. Quello che è apparso agli dei presenti come un vero e proprio regolamento di conti in stile Far West, è purtroppo solo l’ultimo episodio di casi analoghi o simili. Per poco si è sfiorato il dramma come già accaduto nel recente passato quando sono volate  coltellate.

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Dunque il tema della sicurezza resta una priorità e la necessità di intervento in questo ambito ha portato il sindaco di Vallefoglia Palmiro Ucchielli a scrivere nuovamente al Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese per esporre le problematiche relative alla sicurezza del territorio del Comune di Vallefoglia ed in particolare a ribadire la necessità e l’urgenza della realizzazione di un Polo per la sicurezza adeguato all’attuale contesto sociale ed economico.

L’incontro
«I giorni scorsi poi - precisa Ucchielli - in occasione di incontri che ho avuto modo di tenere con il Prefetto ed Questore ho avuto anche l’opportunità di affrontare l’argomento direttamente ed ho ravvisato l’opportunità di un immediato rafforzamento dell’Arma dei Carabinieri di Montecchio con la costituzione di una nuova Compagnia».

Terza città della Provincia con circa 15 abitanti e con la frazione di Montecchio cuore di questa realtà in cui sono presenti la gran parte delle imprese, supermercati, attività commerciali al dettaglio, distretto sanitario, studi medici ed istituti bancari dove confluiscono giornalmente dai Comuni limitrofi tantissimi lavoratori e fruitori di servizi, Vallefoglia è molto appetibile alla criminalità organizzata. «Pur apprezzando l’enorme sforzo dell’Arma, la sola stazione dei Carabinieri di Montecchio ha risorse umane totalmente insufficienti per fronteggiare la nuova realtà che si è venuta a costituire a seguito della fusione intervenuta fra gli ex Comuni di Colbordolo e di Sant’Angelo in Lizzola». Sul posto, sabato scorso, erano intervenute tre pattuglie ma quando il gruppo si era già dileguato. Ovviamente la colpa non è delle divise che, anzi, cercando di presidiare il territorio al meglio.

Il presidio come prevenzione
«Proprio per contrastare i fenomeni criminosi e ogni altra forma di illegalità che quotidianamente pone in discussione la sicurezza dei cittadini ed imprese e di prevenire l’infiltrazione di organizzazioni malavitose – continua il sindaco - ci siamo fatti interpreti di chiedere di investire su tale area caratterizzata da una costante crescita demografica ed economica con la realizzazione di una nuova struttura logistica operativa per le principali Forze dell’Ordine che operano nel territorio: Carabinieri, Polizia di Stato e Guardia di Finanza. 

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