«Avevo bevuto e preso Viagra»: resta in carcere l'uomo di 80 anni che ha ucciso la moglie per un rapporto sessuale negato

«Avevo bevuto e preso Viagra»: resta in carcere l'uomo di 80 anni che ha ucciso la moglie per un rapporto sessuale negato
«Avevo bevuto e preso Viagra»: resta in carcere l'uomo di 80 anni che ha ucciso la moglie per un rapporto sessuale negato
di Luigi Benelli
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Giovedì 30 Dicembre 2021, 04:05 - Ultimo aggiornamento: 31 Dicembre, 10:24

GRADARA - Resta in carcere Vito Cangini, 80enne reo confesso dell’omicidio della moglie Natalia Kyrychok, 61 anni ucraina, cuoca di un ristorante a Cattolica. Ieri l’udienza di convalida del fermo, con l’indagato in collegamento dal penitenziario di Pesaro e l’avvocato Simone Romano dal suo ufficio a Bologna. Cangini non ha reso dichiarazioni rimandando ai due interrogatori già sostenuti coi carabinieri e col pubblico ministero Giovanni Narbone, nella notte del fermo. Fermo convalidato dal giudice con misura del carcere. 

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Nessuna richiesta del legale

Il legale non ha avanzato richieste, attenendosi alle scelte del pm e del giudice.

Pur evidenziando che non c’è rischio di reiterazione del reato, né pericolo di fuga visto che Cangini ha aspettato i carabinieri e si è fatto trovare. Infine neppure l’inquinamento delle prove visto che ha già confessato. La donna è stata uccisa nella notte tra il 25 e il 26 dicembre, a cavallo tra Natale e Santo Stefano. L’autopsia sul corpo di Natalia è stata effettuata dalla dottoressa Buscemi su incarico della procura. Sarebbero state evidenziate almeno sette, una delle quali al cuore, cosa che le ha provocato la morte. Prima però la donna ha cercato di difendersi come testimoniano alcuni lividi ed escoriazioni che sono state riscontrate sulle braccia, sulle mani come per parare i colpi e sulla schiena. E’ stata trovata una ferita anche in una gamba. Dalla ricostruzione fatta da Cangini era emerso che l’uomo aveva trovato il coltello con una lama da 20 centimetri sotto il letto. Coltello messo lì dalla moglie, impaurita dall’uomo. Circostanza da confermare tramite l’analisi delle impronte sul manico. Un rapporto diventato teso perché lui avrebbe detto di voler tornare in Germania dove ha lavorato come saldatore per una vita e di riavvicinarsi ai 4 figli avuti dalla prima moglie. Litigi frequenti tanto che la donna pare abbia dormito fuori di casa per due sere. Ma nella notte tra il 25 e il 26 dicembre era tornata dopo il lavoro. Si è coricata su un fianco. L’uomo ha reagito violentemente ed è scoppiata la lite furiosa per un rapporto sessuale promesso, ma declinato. Lui aveva bevuto molto e preso il Viagra per sostenere la prestazione. Qui il litigio, la colluttazione, i due che cadono a terra, poi Cangini l’ha colpita violentemente al petto fino ad ucciderla. L’80enne è stato visto dal suo avvocato come un uomo disperato per quanto accaduto, ancora molto confuso e che fissa il vuoto sapendo che la moglie non c’è più e anche la sua vita sarà segnata per sempre. 

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