Il turismo delle feste non delude le Marche: «Pochi stranieri, ma siamo a +25%»

Il turismo delle feste non delude le Marche: «Pochi stranieri, ma siamo a +25%»
Il turismo delle feste non delude le Marche: «Pochi stranieri, ma siamo a +25%»
di Véronique Angeletti
3 Minuti di Lettura
Martedì 9 Gennaio 2024, 04:20 - Ultimo aggiornamento: 12:15

ANCONA I dati definitivi sono in fase di elaborazione, ma le prime sensazioni, confortate da numeri parziali, rimandano che il periodo natalizio, fino al ponte dell’Epifania, nelle MarCe sia stato gratificante per il comparto del turismo e del tempo libero. Agriturismi sold out e alberghi occupati al 40% sotto Natale, quota che raddoppiato sotto Capodanno e si attesta intorno al 30% nei giorni della Befana. Un turista soprattutto tutto italiano - pochi sono stati gli stranieri - che per Moreno Bordoni, il segretario di Cna Marche, «in questo particolare momento d'inflazione e di caro vita, è un importante indice di dinamismo da parte del turismo interno e dimostra che esiste una volontà di ripresa. In qualche modo - insiste - restituisce il senso di un ritorno alla normalità, il che mi rende moderatamente soddisfatto e relativamente ottimista per il 2024». 


L’entroterra

Una ripresa che avverte anche Gilberto Gasparoni, il Segretario Marche della Confartigianato. «Rispetto all’anno scorso, vediamo che il movimento delle persone è maggiore, l’arrivo di turisti è cresciuto almeno del 25 %. Ma quello che riteniamo significativo è che questo aumento si è verificato sia sulla costa, sia nell’entroterra. Inoltre, sembra che le Marche non solo abbiano di nuovo attratto viaggiatori venuti dalla Lombardia, dal Veneto, ma anche da regioni limitrofe come l’Emilia-Romagna, l’Umbria, la Toscana. Ciò conferma il valore della nostra regione come piazza culturale e turistica in Italia Centrale».
Le ragioni che hanno fatto delle Marche una destinazione del viaggio, per il Segretario, sono da attribuire «sicuramente al contenimento dei prezzi da parte degli operatori che hanno tenuto conto delle difficoltà delle famiglie; alla diminuzione dei costi energetici e lo si vede dal numero di ristoranti rimasti aperti durante le feste; al ricco calendario di eventi e attività proposti dalle Pro Loco e dalle amministrazioni comunali ed infine, anche all'invito a viaggio da un tempo mite quasi primaverile».

Anche per Federalberghi Marche, il saldo delle feste è davvero positivo. «Il tasso di occupazione delle camere nelle nostre strutture - commenta Luca Giustozzi, il presidente dell’associazione che fa parte della Confcommercio - corrisponde alle aspettative d'inizio dicembre». 

La logistica

«Ma se il numero dei ristoranti aperti è cresciuto, nel settore degli alberghi non è cambiato. Rimanere aperti oltre l’estate richiede un altro tipo di logistica e d'investimenti ma - precisa Giustozzi- sarebbe possibile influire sull’organizzazione del settore alberghiero se si spalmasse realmente iniziative ed eventi tutto l’anno. Purtroppo, le amministrazioni e Pro Loco hanno tendenza a concentrare tutto sull’estate, stagione che si vende da sola mentre i mesi dove si dovrebbero creare occasioni di viaggio, generare intrattenimenti, le agende rimangono vuote. Per cambiare la mentalità turistica - conclude - è necessario iniziare cambiando la pianificazione degli eventi inclusi quelli molto locali». Sul fronte degli agriturismi, risultati ottimi. «Da un’indagine dell’associazione Terra Nostra Coldiretti – dichiara il presidente Giovanni Togni –- l’occupazione delle camere sfiora il 98% e la ristorazione è stata presa d’assalto. Quanto all’origine dei nostri turisti sono stati quasi tutti italiani e molti dalle regioni limitrofe». Sintomatica però la durata della vacanza. «Due o tre giorni - osserva - perché la destinazione nelle Marche è vissuta come una vacanza culturale ed rigenerativa». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA