L'anconetano Tommaso Marini tra oro mondiale, operazione e riabilitazione: «Mesi molto duri». Ma ora l'aspetta il Giappone

Tommaso Marini tra oro mondiale, operazione e riabilitazione: «Mesi molto duri». Ma ora l'aspetta il Giappone
Tommaso Marini tra oro mondiale, operazione e riabilitazione: «Mesi molto duri». Ma ora l'aspetta il Giappone
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Venerdì 1 Dicembre 2023, 18:14 - Ultimo aggiornamento: 3 Dicembre, 08:05

ANCONA - Prima l'oro mondiale a Milano, poi l'operazione alla spalla e la successiva riabilitazione. Sono stati quattro mesi intesi e durissimi per il campione mondiale di fioretto Tommaso Marini: quattro mesi in cui ha attraversato un turbinio di emozioni e di pensieri. Ma adesso è ufficiale: lo schermidore anconetano sarà presente alla prossima tappa di Coppa del mondo di fioretto maschile in programma dall'’8 al 10 dicembre in Giappone. Lo ha annunciato lo stesso Marini affidando ad un post social il racconto dell'ultimo periodo.

Tommaso Marini, dall'oro mondiale di fioretto all'operazione: «Quattro mesi durissimi»

«Sono passati quattro mesi - scrive il campione del mondo Tommaso Marini - Pensavo fosse difficile ma non così tanto, sono stati quattro mesi davvero duri. I dolori post intervento mi hanno tenuto sveglio intere nottate, nottate pesanti e piene di pensieri. La riabilitazione, sicuramente la parte più difficile e dolorosa, mi ha accompagnato in questi mesi, sono stati giorni pieni di up and down… dei giorni facevo progressi altri tornavo indietro, accompagnati sempre dagli stessi pensieri».

Poi la svolta, che lo ha riempito di energia e incupito allo stesso tempo: «In questi ultimi giorni ho iniziato a tirare, non immaginate la felicità, ma una felicità accompagnata sempre dagli stessi pensieri… I pensieri sono: “quanto mi ci vorrà a tornare come prima? Quanto mi ci vorrà a ritrovare tutte le sensazioni che avevo a luglio, sensazioni che mi hanno fatto vincere un mondiale…ritornerò mai come prima?” Però voglio correggermi perché i pensieri erano quelli… Oggi - continua Marini - penso solo che non vedo l’ora di partire per la gara di coppa del mondo in Giappone della prossima settimana, e iniziare il prossimo passo “riabilitativo” nel ricercare le mie vecchie sensazioni, senza pressioni e senza fretta pensando come sempre a divertirmi».

Lungo l'elenco di ringraziamenti, a partire dal dottor Giuseppe Porcellini che lo ha operato assieme al suo staff, per arrivare ai suoi allenatori «per non avermi mai fatto sentire solo e per avere così tanta pazienza con me».

E tutte le Marche tifano per lui.

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