La fiorettista jesina Tangherlini non ha dubbi: «A Parigi è tornata la vera Elena. L'argento? Una trance agonistica»

La fiorettista jesina Tangherlini non ha dubbi: «A Parigi è tornata la vera Elena. L'argento? Una trance agonistica»
La fiorettista jesina Tangherlini non ha dubbi: «A Parigi è tornata la vera Elena. L'argento? Una trance agonistica»
di Roberto Senigalliesi
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Martedì 16 Gennaio 2024, 04:30 - Ultimo aggiornamento: 17 Gennaio, 07:39

Elena Tangherlini, fiorettista jesina, ha ottenuto, a quasi 26 anni, il suo miglior risultato in Coppa del Mondo, a Parigi, conquistando l’argento, prima delle azzurre molto più titolate di lei. È stata la vera sorpresa della prova parigina. In Coppa vantava un quarto di finale due anni fa in Messico, due volte negli ottavi di finale, nei sedici anche lo scorso dicembre a Novi Sad, più volte campionessa italiana Under 20 e Under 23, un bronzo agli europei Under 20, ma ora Elena è definitivamente sbocciata.

Tangherlini, vuol provare a sparigliare le carte per la squadra azzurra delle prossime Olimpiadi?

«Sarà quasi una missione impossibile, visto che la squadra è praticamente blindata con atlete di caratura internazionale come Alice Volpi, Arianna Errigo, Batini, Favaretto.

Comunque continuerò a dare il massimo, senza pensare a Parigi ma solo per confermare quello di buono che ho fatto lo scorso fine settimana».

Ma si aspettava un simile prestazione, o è stata una sorpresa anche per lei?

«Ero decisa a fare bene ma, francamente, non pensavo di arrivare così avanti. Dopo avere vinto i 6 incontri delle qualificazioni la fiducia cresceva ed ero convinta di potermela giocare anche nei primi assalti della finale. Passati anche quelli ci ho preso gusto, sono entrata in una specie di trance agonistica ed ho battuto anche una campionessa olimpica».

E in finale?

«A quel punto speravo di vincere, visto che avevo già superato la mia avversaria lo scorso anno in semifinale alle Universiadi, che poi ho perso contro Serena Rossini. Ma sono arrivata in pedana stanca fisicamente e mentalmente. Ma è stato bello lo stesso, con le altre azzurre che hanno fatto il tifo fino all’ultimo».

A Parigi ha compiuto il decisivo salto in avanti?

«Spero proprio di sì. Ho trovato la forma ideale e penso di avere compiuto uno scatto importante in tema di qualità. Dopo essermi messa in evidenza a livello Under 20 ho poi pagato e sofferto il passaggio a livello assoluto. Ora spero proprio di essermi sbloccata».

Quanto è stato importante in questo percorso la presenza del dt Stefano Cerioni?

«Tantissimo. Mi ha dato subito fiducia ed i risultati stanno arrivando. Prima c’era un altro dt che non mi teneva in considerazione mentre ora è cambiato tutto ed è venuta fuori la Elena di un tempo».

Dove si allena e con chi?

«Faccio parte del Gruppo Sportivo Esercito e sono anche tesserata per il Club Scherma Frascati, allenata da Fabio Galli. Mi alleno a Frascati ma, per questioni logistiche, anche al Club Scherma Jesi con la mia preparatrice Annalisa Coltorti».

Prossimi obbiettivi?

«Ovviamente le prove di Coppa del Mondo, a partire da quella di Torino della prima decade di febbraio. Poi Il Cairo, Stati Uniti, Poznam ed altri. Ovunque vado per fare bene. Ovviamente non potrò più essere il fattore sorpresa e le altre, che non mi conoscevano a questi livelli, magari inizieranno a studiarmi. Ma non mi spaventa. L’importante è stare bene, dare il massimo delle possibilità e divertirsi. Proprio come è successo a Parigi, dove mi sono presa una grande soddisfazione».

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