Nuovi ospedali nelle Marche: Macerata sì ma non unico, strada in salita per Ascoli

Nuovi ospedali nelle Marche: Macerata sì ma non unico, strada in salita per Ascoli
Nuovi ospedali nelle Marche: Macerata sì ma non unico, strada in salita per Ascoli
di Luca Patrassi
3 Minuti di Lettura
Venerdì 13 Novembre 2020, 09:15

ANCONA - Indietro tutta sul fronte degli ospedali, nuovi od unici che siano stati ipotizzati. La maggioranza a guida Acquaroli ha detto chiaramente che non pensa minimamente a prendere in consegna il progetto di realizzazione delle strutture in project financing per la realizzazione delle infrastrutture.

LEGGI ANCHE:

Il contagio galoppa: agenti anti assembramento in borghese nelle strade e dentro i locali

Partorisce e poi scopre di essere positiva al Covid: tampone lampo a domicilio alla bimba appena nata

Anche ad Ascoli e Macerata suona la stessa campana.

Per la verità, come sottolinea la consigliera regionale della Lega Anna Menghi, non si tratta di bloccare nulla perchè «non c’è nulla, solo le pie intenzioni del centrosinistra». Le procedure per Macerata e Ascoli erano per la verità agli albori.

Le procedure agli albori

Ad Ascoli si era ancora agli studi di fattibilità, a Macerata il Comune nei tre ultimi anni a guida Pd non è riuscito nemmeno a chiudere la variante al Prg per il cambio di destinazione d’uso. I sindaci di centrodestra della provincia di Ascoli ora pensano che l’ospedale unico non sia utile, a Macerata il sindaco di centrodestra Sandro Parcaroli pensa che l’ospedale nuovo - non unico, ma per il territorio del capoluogo -si debba realizzare a prescindere perchè il vecchio cade a pezzi e gli impianti non sono a norma e beneficiano di proroghe sulla fiducia.

La sintonia con Ancona

Su questo sembra che la giunta regionale sia in sintonia: approvazione, più o meno immediata, del piano sociosanitario che è in fase di avanzata formulazione, individuazione delle strutture da realizzare da rinnovare o da realizzare ex novo ed appalti pubblici. Insomma gli ospedali si faranno, se il piano sanitario li indicherà come necessari, e la Regione procederà con gli appalti pubblici, aperti a tutti.

Nessun project

Nessuna concessione, nessun project che vincoli la Regione al pagamento di rate ritenute abnormi rispetto alle esigenze. In sostanza i nuovi ospedali si faranno, ma dimensionati a logiche più territoriali e non provinciali: dunque l’idea, annunciata dal centrodestra anche in campagna elettorale, strutture sanitarie e ospedaliere diffuse nel territorio senza realizzare ospedali unici cui affidarsi da tutta la regione. Tempistica? Al momento ignota. Si parla di tempi strettissimi per la presentazione del pjano sociosanitario e di passaggio immediato alle opere. L’unico problema è che il pubblico, e la sanità regionale, impiega poco meno di un anno per la selezione di un direttore di dipartimento, un anno per approvare una variante per lavori in corso d’opera. I tempi per avviare ed approvare la realizzazione di un nuovo ospedale si annunciano dunque pluriennali.

© RIPRODUZIONE RISERVATA