Payback, accolti i ricorsi: il Tar del Lazio sospende i pagamenti. Nelle Marche sono 65 milioni

Ora il giudice deve esprimersi nel merito della querelle dei fornitori di dispositivi medici

Payback, accolti i ricorsi: il Tar del Lazio sospende i pagamenti. Nelle Marche sono 65 milioni
Payback, accolti i ricorsi: il Tar del Lazio sospende i pagamenti. Nelle Marche sono 65 milioni
di Martina Marinangeli
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Sabato 1 Luglio 2023, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 2 Luglio, 08:14

ANCONA - Il nodo del payback potrebbe essere al suo punto di svolta. Parliamo della scure che impone alle aziende fornitrici di dispositivi medici di pagare un conto salatissimo per contribuire al ripiano degli sforamenti della pubblica sanità. Nelle Marche parliamo di 65 milioni di euro per rientrare dei 292.197.000 euro in più spesi dalle quattro aziende ospedaliere marchigiane (Torrette, Asur, Inrca e Marche Nord) operative tra il 2015 ed il 2018. Una mannaia che rischiava di far fallire centinaia di aziende del settore nella nostra regione. 


Lo spiraglio di luce


Ma ieri uno spiraglio di luce si è fatto strada tra le nubi.

Il Tar del Lazio ha accolto le richieste di sospensiva del provvedimento presentate da un gruppo di aziende (circa una decina). Decisione ufficializzata in un’ordinanza emanata appunto ieri come esito della Camera di Consiglio che si è tenuta lo scorso martedì. Accogliendo le istanze cautelari, le aziende non sono quindi tenute a pagare fino a che non ci sarà una decisione nel merito. E quindi finché la giustizia amministrativa non deciderà sull’applicabilità o meno del payback, con una sentenza definitiva. E si potrebbe attivare un effetto domino su tutti gli altri ricorsi (almeno 300 nelle Marche) fatti dalle imprese fornitrici di dispositivi medici in questi mesi, che ora hanno anche un precedente a cui appigliarsi. Intanto, le aziende fornitrici - 1509 quelle debitrici nei confronti della Regione Marche - tirano un (parziale) sospiro di sollievo.

Dopo l’ennesima proroga decisa dal governo nazionale, la deadline per il versamento delle cifre richieste era slittato al 31 luglio, ma ora bisognerà attendere il pronunciamento del Tar. La cifra più alta richiesta dalla Regione Marche per il ripiano è di 9.246.598 euro (per l’intero quadriennio 2015/2018) alla Medtronic Italia spa con sede a Milano, seguita dai 5.999.093 euro chiesti alla Primed srl di Ancona.

Pesano anche i 5.831.843 euro per il payback della Johnson & Johnson spa di Pomezia ed i 5.330.587 che dovranno essere restituiti dalla Gada Italia spa con sede a Roma. Nel lungo elenco ci sono poi anche importi irrisori come i 0,86 euro chiesti alla Farmacia Ricciarelli di Urbino. Ma in molti casi la ghigliottina del payback rischia mandare in tilt i bilanci. Tuttavia, ora che il Tar ha reputato fondata la richiesta di sospensione dei pagamenti, lo scenario potrebbe cambiare.
 

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