Consultori sguarniti nelle Marche: «Serve più personale o non funzionano»

L’osservatorio dell’Ars: niente pediatri e nel Fermano non c’è neanche un’ostetrica. Interpellanza del dem Mastrovincenzo

Consultori sguarniti nelle Marche: «Serve più personale o non funzionano»
Consultori sguarniti nelle Marche: «Serve più personale o non funzionano»
di Véronique Angeletti
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Martedì 7 Novembre 2023, 01:45 - Ultimo aggiornamento: 9 Novembre, 07:34

ANCONA Oggi in consiglio regionale si discute della carenza di personale nei 66 consultori familiari marchigiani. Niente pediatri e, nel Fermano, nemmeno un’ostetrica. Figure fondamentali per ciò che la legge ritiene presidio «essenziale di prevenzione, assistenza e supporto per la salute di tutti e in particolare delle donne». Nelle Marche, nessun consultorio funziona con il modulo a cinque (assistente sociale, ginecologo, ostetrica, pediatra, psicologo) richiesto dalle normative. Motivo per cui nel report aggiornato al 2023, l’Osservatorio sulla Disuguaglianza dell’Agenzia regionale sanitaria (Ars), chiede di «restituire ai Consultori Familiari la loro connotazione e metterli in condizione di svolgere la mission per cui sono stati istituiti, ovvero servizi territoriali di bassa soglia per la promozione della salute, la prevenzione e la presa in carico anche sociale delle problematiche femminili, adolescenziali e genitoriali affidate - scrive - al lavoro multidisciplinare delle équipe».  


Il cambio di passo


La richiesta è finita al centro di un’interpellanza del Pd che vede come primo firmatario il consigliere regionale Antonio Nastrovincenzo. I dem chiedono alla giunta Acquaroli «quali politiche e quali interventi intenda attivare per “cambiare passo” e migliorare la situazione dei consultori familiari marchigiani». Accuse di abbandono a cui l’assessore alla sanità Filippo Saltamartini risponde ricordando che «se è vero che la pandemia ha evidenziato alcune difficoltà, le criticità rilevate dal report 2023 da parte dell’Ars sono similari a quelle del 2016 e pure a quelle del 2006, come la carenza di pediatri.

Mentre la presenza degli assistenti sociali aumenta - in 7 anni, dal 26 al 51% - e sono stati adottati due provvedimenti che daranno effetti a breve». Spiega che uno ha avviato contratti tra giugno e ottobre scorso (250mila euro) per la figura dello psicologo; un altro monitora e verifica con i fondi del Pnrr l’attuazione nei consultori dei livelli essenziali e uniformi di assistenza nel rispetto dei principi della dignità della persona, del bisogno di salute, dell’equità all’accesso delle cure, della loro qualità e appropriatezza.


Cinque in meno


In ogni caso, confrontando i dati del 2016 con quelli attuali i consultori familiari marchigiani sono calati di cinque unità e se oggi esiste una sede consultoriale ogni 22.533 abitanti (prima ogni 21.743), la media varia sul territorio. Ognuno dei 13 presidi dell’ascolano serve 15.567 persone, nel maceratese 23.460, nel pesarese 26.909 e se il bacino di ciascuno dei 21 dell’anconetano è di 21.983 abitanti, per i 6 del fermano siamo a 28.049 persone. «A fronte di una media regionale modesta di apertura settimanale di 11 ore per 10mila abitanti, il 41% delle sedi consultoriali è operativo con 10 ore/settimanali. Ginecologi e ostetriche – concludono i dem - coprono meno della metà del fabbisogno e gli assistenti sociali il 33,8%».
 

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