Liste d’attesa, Marche sotto esame: «Tempi rispettati tra il 70 e il 90%». Carle, Ars: «Ci aspettiamo un miglioramento»

Monitoraggio di Agenas su visite specialistiche ed esami prenotati nei Cup del servizio pubblico

Liste d’attesa, Marche sotto esame: «Tempi rispettati tra il 70 e il 90%»
Liste d’attesa, Marche sotto esame: «Tempi rispettati tra il 70 e il 90%»
di Lorenzo Sconocchini
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Lunedì 13 Novembre 2023, 07:12 - Ultimo aggiornamento: 14 Novembre, 08:27

ANCONA Per un’ecografia all’addome con priorità da classe B (breve) avete sette probabilità su dieci di ottenere un appuntamento nei tempi stabiliti dai protocolli di garanzia del piano nazionale delle liste di attesa, ovvero 10 giorni. Più o meno stesse quotazioni per la risonanza magnetica (72,3% di rispetto dei tempi), tre probabilità su quattro per la Tac e probabilità dell’80 e dell’85% rispettivamente per visita ortopedica e cardiologica. Le chance di ottenere un primo appuntamento da aziende ospedaliere e sanitarie nei tempi previsti (30 giorni per le visite specialistiche, 60 per gli esami strumentali) salgono per la classe di priorità D, ovvero le prestazioni differibili, dove le percentuali sono dell’83% per visite cardiologiche e ortopediche e intorno al 90% per Tac, ecografia all’addome e risonanza.

 


Le Marche escono meglio di quanto non si percepisce purtroppo nell’esperienza quotidiana degli sportelli Cup dal primo monitoraggio sperimentale dei tempi delle liste d’attesa in Italia, condotta da Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari) insieme alla Fondazione The Bridge su dati provenienti dai Cup e raccolti nella settimana indice del 22-26 maggio 2023.


I tempi morti


Il monitoraggio fotografa una realtà forse edulcorata rispetto all’esperienza sul campo di chi rivolge a uno sportello Cup per prenotare una visita specialistica o un esame strumentale nelle strutture pubbliche o convenzionate. A condizionare i risultati, rendendoli migliori del reale, è ad esempio il fatto che il monitoraggio non intercetta i “tempi morti” tra il primo tentativo di prenotazione e la data dell’appuntamento: capita che il Cup, quando non c’è disponibilità per la prestazione richiesta, invita il paziente a richiamare e passa altro tempo, non misurato dall’indagine Agenas.


Ma in ogni caso, pur con questi limiti del monitoraggio, le Marche non sfigurano nel confronto con le altre regioni (non tutte in realtà) monitorate da Agenas.

Soltanto 6 (Emilia Romagna, Toscana, Friuli Venezia Giulia, Marche, Provincia di Trento, Piemonte, Toscana) hanno inviato i dati totali a livello regionale, mentre Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Sardegna, Umbria e Veneto hanno trasmesso dati parziali riferiti a una o più Asl. «Negli 8 esempi di prestazioni presentati - spiega la direttrice dell’Ars Marche Flavia Carle - le Marche si collocano per le prestazioni da prenotare entro 10 giorni al secondo posto per risonanza, gastroscopia e visita ortopedica, con percentuali di prenotazione nei tempi tra il 72% e l’81%, terzo posto per visita oculistica (90% di prenotazione nei tempi) e al quarto per ecografia addome, Tac, ecodoppler e visita cardiologica con % di prenotazione nei tempi dal 72 all’86%». 


Per le prestazioni da erogare entro 30 giorni si evidenzia per le Marche una situazione migliore: il primo posto per risonanza e gastroscopia (90% di prenotazione nei tempi), il secondo per visita cardiologica, ecografia addome, Tac, ecodoppler, con prenotazione nei tempi dall’84 al 93%) e il terzo posto per visita oculistica (86% di prenotazione nei tempi).


L’analisi degli scostamenti


La direttrice Carle ricorda che sono in corso monitoraggi settimanali e mensili con il direttore del dipartimento e i direttori degli enti sanitari per analizzare i gli scostamenti dei volumi prestazionali e delle attività ambulatoriali, un’attività «finalizzata a potenziare i settori che fanno fatica a trovare una adeguata offerta rispetto alla domanda anche a causa della carenza dei medici da reclutare». La direttrice di Ars Marche ricorda poi che la giunta regionale il 10 agosto scorso ha stanziato oltre 9 milioni con una destinazione di 1,65 milioni per acquistare prestazioni dai privati accreditati. «I risultati già all’avvio del secondo semestre registrano un aumento del trend e ci si aspetta una migliore performance a fine anno», conclude la professoressa Carle.
 

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