Da scatola vuota a cabina di regia, l’Ars ora dà lo sprint alla riforma. All’Agenzia il compito di gestire il nodo delle liste di attesa

La dg Carle: «Il Covid ha fatto saltare gli schemi, è tutto da rivedere»

Da scatola vuota a cabina di regia, l’Ars ora dà lo sprint alla riforma. All’Agenzia il compito di gestire il nodo delle liste di attesa
Da scatola vuota a cabina di regia, l’Ars ora dà lo sprint alla riforma. All’Agenzia il compito di gestire il nodo delle liste di attesa
di Martina Marinangeli
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Venerdì 21 Luglio 2023, 02:20 - Ultimo aggiornamento: 11:51

ANCONA Per anni è stata una scatola vuota, dotata di personale, ma praticamente senza funzioni. Nel nuovo corso della sanità marchigiana avviato dalla riforma dell’agosto 2022, invece, l’Ars (Agenzia regionale sanitari) dovrà tornare agli antichi fasti, assumendo il ruolo per il quale era stata istituita nel 1996, oltre a quello di cabina di regia che le viene attribuito ora. E non solo: avrà anche il delicato compito di condurre il monitoraggio delle liste d’attesa, fornendo dati puntuali su cui impostare la riorganizzazione del sistema.


La rotta


«Lo strumento della statistica al servizio del miglioramento della salute», traccia la rotta la nuova direttrice generale dell’Ars Flavia Carle, che della materia ne sa più di qualcosa. È infatti docente ordinaria di Statistica medica all’Università Politecnica delle Marche e il suo obiettivo è proprio quello di «portare l’esperienza e il metodo della ricerca universitaria dentro il governo della sanità». Ma nel concreto, in cosa consisterà il compito della rediviva Ars? «Sarà lo strumento scientifico di supporto alle attività della giunta - dettaglia la prof -: l’indirizzo della Regione è che l’Ars recuperi le sue funzioni. In passato è stata un’importante componente di supporto scientifico alle decisioni in materia di sanità. Poi c’è stato un interregno in cui non è stato così». Con la riforma, questo interregno finisce: «Dobbiamo produrre evidenze scientifiche, dati di monitoraggio a supporto delle decisioni e per la valutazione dell’efficacia di queste decisioni». Altro aspetto fondamentale attribuito all’Ars dalla riforma sanitaria è il compito di coordinamento ed armonizzazione delle attività e della programmazione delle cinque Ast e delle due aziende ospedaliere. «È vero che la riforma punta sulla vicinanza della programmazione sanitaria ai territori, ma è fondamentale non avere una regione a cinque velocità», puntualizza Carle.

E ancora, all’Ars toccherà farsi carico si alcuni compiti tecnici prima gestiti dall’Asur, come il supporto al controllo degli acquisti e il potenziamento dei sistemi informativi, anche alla luce dell’attivazione del fascicolo sanitario elettronico.

Il Dipartimento della Salute

«È fondamentale che questi aspetti siano centralizzati e, in tali ambiti, l’erede naturale dell’Asur è l’Ars». Nella galassia di Enti della sanità regionale, l’Ars dovrà lavorare fianco a fianco con il Dipartimento della Salute guidato da Antonio Draisci. «Il presidente della Regione ha detto a me e Draisci di essere una coppia di fatto, professionalmente parlando», scherza Carle. Ma per evitare doppioni, il tandem dovrà funzionare davvero alla perfezione. «Il Dipartimento ha compiti più gestionali e di vigilanza degli Enti, oltre a quella economica e dei bilanci - traccia il perimetro la docente -; l’Ars entra più nel merito delle varie attività e aiuta gli Enti della Regione a coordinarsi tra loro». Ma soprattutto, si diceva, l’Ars avrà il compito di sbrogliare la matassa delle liste d’attesa. «Il periodo del Covid ha fatto saltare tutti gli schemi e l’organizzazione - osserva -. È tutto da rivedere». È già stato costituito un gruppo di lavoro a cui partecipano, oltre all’Ars, tutti i referenti delle Ast per le liste d’attesa, che si riunisce quasi giornalmente per riuscire a gestire le criticità immediate. «Il monitoraggio è già in corso - fa sapere Carle - e al momento stiamo rifacendo una ricognizione per capire dove il Covid ha causato falle e rotture per cercare di rimediare». Come? «Ottimizziamo i sistemi informativi e la produzione di dati che possano essere utili alle singole Ast per capire cosa sta succedendo. Il cittadino non si deve sentire abbandonato a se stesso: chi ha un problema di salute deve essere preso in carico dai sanitari». Il nuovo corso può cominciare.
 

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