Ussita, parte la staffetta per salvare
pastore che non abbandona pecore

Ussita, parte la staffetta per salvare pastore che non abbandona pecore
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Giovedì 5 Gennaio 2017, 16:03
USSITA - Il pastore di Ussita le sue pecore non le abbandona. Non l'ha fatto con il terremoto dell'ottobre scorso e non lo farà nemmeno con la fitta nevicata di queste ore.
Pasquale Marziali, cinquantacinquenne, è da questa mattina isolato nella frazione di Casali di Ussita, dove dal giorno del sisma vive dentro una roulotte accanto alla stalla nella quale ha trovato riparo il suo gregge. E di lasciare gli animali non ci pensa nemmeno. Il problema è che adesso la neve gli impedisce di percorre la strada Ussita-Casali, già malconcia per vie delle frane che si erano venute a creare con le forti scosse di terremoto e oggi resa impraticabile per la coltre bianca. Così il pastore non può scendere a valle per fare provviste. Il sindaco Marco Rinaldi questa mattina ha convocato un «tavolo» tecnico per gestire la situazione assieme alla Protezione civile e alle forze dell'ordine. È stata così individuata una soluzione che viene spiegata dallo stesso sindaco di Ussita.

«Ogni sera - dice - gli uomini delle forze dell'ordine o dei vigili del fuoco con i mezzi più idonei saliranno a Casali e preleveranno Pasquale che sarà quindi portato a dormire in una roulotte a fondovalle, per poi essere riaccompagnato nella frazione la mattina successiva, così potrà accudire il suo bestiame durante l'arco della giornata». Questo permetterà al pastore di rifocillarsi e avere una sistemazione migliore, anche in vista del drastico calo delle temperature previsto nelle prossime 48 ore su tutto l'Appennino Umbro-Marchigiano, con il termometro che scenderà anche a -17 gradi sopra gli 800 metri di altitudine. Pasquale Marziali si è sempre rifiutato di lasciare Casali fin dalle primissime ore del sisma, scegliendo così di dormire accanto al suo gregge, spiega ancora il sindaco di Ussita Rinaldi, perché la sua stalla fortunatamente ha resistito alle scosse e questo gli ha permesso di mettere le bestie al riparo dall'inverno. Cosa che non è accaduta per altri allevatori della zona. C'è chi, infatti, è stato costretto a lasciare nei pascoli i bovini «e adesso si ritrovano sotto la neve e questo ci fa piangere il cuore», racconta ancora il sindaco. Che non manca di sottolineare come «sia stato inascoltato il grido di allarme lanciato a più riprese nelle settimane scorse». «Chiedevamo - sottolinea - almeno quattro tensostrutture dove far riparare gli animali, nessuno ce l'ha portate e ora viviamo un dramma nel dramma. Siamo costretti a fronteggiare nuove emergenze come quella di stamani con il pastore di Casali».
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