Terremoto, Mirella e il suo coraggio di restare: «Riapro il bed & breakfast a Ussita a sei anni dal sisma»

Mirella Grattarola e una vista dei danni del terremoto a Ussita
Mirella Grattarola e una vista dei danni del terremoto a Ussita
di Giulia Sancricca
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Giovedì 4 Agosto 2022, 05:50 - Ultimo aggiornamento: 17:20

USSITA - Non è solo il nome di un bed & breakfast. “La finestra sui monti” che riapre a Tempori di Ussita è la finestra che si spalanca sulla rinascita. Quella attesa da tempo. Da quando, nell’ottobre del 2016, ne sono stati chiusi i battenti e sono rimasti serrati fino a questi giorni. A riaprirla è la titolare, Mirella Grattarola, che nel raccontare il percorso fatto per la riapertura della sua struttura ricettiva in uno dei luoghi più colpiti dal sisma, tira fuori la storia nella storia. 
 

Lei, originaria di Roma, nel 1995 è stata l’antesignana di chi decide di lasciare la frenesia della città per vivere in paese, a Visso.

E di quel paese si è innamorata tanto quanto chi tra le montagne c’è nato e cresciuto. «Non ho mai pensato di volermene andare - confida -, nemmeno dopo che la mia casa è diventata inagibile». Una storia di resistenza, resilienza e coraggio la sua, legata a doppio filo con l’entroterra Maceratese sin da quando era bambina. «Con la mia famiglia venivamo in vacanza a Visso - racconta - avevo 12 anni e quando sono cresciuta ho deciso di lasciare il mio lavoro a Roma (era consulente software) per trasferirmi nel paese. Ho gestito un negozio di articoli per la casa fino al 2013, poi nel 2015 la scommessa del b&b a Ussita. Purtroppo è durata solo un anno, perché il sisma ha reso inagibile la struttura dove c’è anche la mia abitazione». Grattarola racconta del trasferimento prima sulla costa (a Numana) poi a Fabriano ed infine il ritorno a Ussita dove ora è di nuovo pronta ad accogliere i turisti. «Sono felicissima - dice - anche perché la mia non è una delocalizzazione, ma un ritorno alla normalità. La struttura non è stata demolita, ma ha avuto danni importanti e ora è stata sistemata».

La fiducia dei clienti
 

Così tanta è la fiducia che i clienti hanno riposto nell’albergatrice che tra le prime telefonate ricevute dopo l’apertura c’è quella di una coppia che la notte del 24 agosto 2016 (data della prima grande scossa di terremoto) si trovava nella struttura di Ussita. «Hanno vissuto momenti terribili - dice Grattarola - ma vogliono tornare. Intanto i primi clienti arriveranno lunedì». È ottimista sulla rinascita turistica dell’entroterra. «Lavorerò per aumentare il numero delle stanze - dice - perché prima del sisma avevo molte richieste e sono sicura che sarà così anche adesso. Purtroppo il terremoto in queste zone ha distrutto tutto e anche se le bellezze sono rimaste bisogna lavorare sull’accoglienza, altrimenti la gente non può pernottare. Con la riapertura degli impianti credo che ci sarà movimento tutto l’anno». Poi l’invito a popolare la montagna. «Io ne sono innamorata - confida -. So che ci vuole coraggio a lasciare la città per sempre, ma qui si sta bene. La qualità della vita è eccellente. Purtroppo abbiamo meno servizi, ma l’amore di chi vive questi luoghi sopperisce anche alle mancanze e lascia ben sperare per un futuro migliore».

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