Il sindaco incalza: «Necessaria la chiusura delle scuole, i contagi crescevano al ritmo del 20%»

Il sindaco incalza: «Necessaria la chiusura delle scuole, i contagi crescevano al ritmo del 20%»
Il sindaco incalza: «Necessaria la chiusura delle scuole, i contagi crescevano al ritmo del 20%»
di Carla Passacantando
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Venerdì 14 Gennaio 2022, 08:15

TOLENTINO  - Riaperte le scuole ieri dopo la revoca dell’ordinanza che disponeva la didattica a distanza fino a domani. Nel pomeriggio di mercoledì c’è stato il dietro front del sindaco Giuseppe Pezzanesi, su sollecitazione della Prefettura. Il primo cittadino attraverso una lettera aperta si è rivolto a cittadini per spiegare cosa ha determinato la sua decisione di chiudere la didattica in presenza dal 7 gennaio , a dispetto delle indicazioni governative e regionali che invece invitavano a far ritornare tutti in classe in presenza. 


Si può essere certamente critici e provocatori – scrive -, ma definire un provvedimento di tutela integrale della salute per i ragazzi delle scuole, voluto fortemente anche da alcuni presidenti di Regione come Veneto e Campania, un problema consequenziale perché non si sa a chi lasciare i figli in custodia e definire un non funzionale metodo di insegnamento la Dad, vuol dire solo essere lontani e confusi da quella che è la realtà e allora chiedo: che differenza c’è tra la Dad derivata da un provvedimento precauzionale del sindaco e quella dal numero dei contagi in classe?». Dopo le puntate polemiche Pezzanesi illustra le motivazioni che lo hanno condotto ad emettere il provvedimento di chiusura delle scuole. 

«Nei giorni successivi al Capodanno – sostiene - si registravano aumenti di positivi al Covid del 20% giornalieri.

In prossimità dell’Epifania ho deciso, dopo il confronto con i dirigenti scolastici, di chiudere alla didattica in presenza per tutte le scuole per una prima fase, il 7 e 8 gennaio, programmando però uno screening su tutti i ragazzi e il personale scolastico per il 9 gennaio che ha visto la partecipazione di 1.416 persone su 2.700. Alla luce dei risultati, 56 positivi, è stata indetta una riunione con i dirigenti scolastici che venuti a conoscenza delle sommatorie aggiornate, che recitavano più di 500 contagi e già falcidiati in termini di presenza di personale proprio per via del Covid, hanno convenuto sulla mia decisione di una ulteriore chiusura totale della didattica in presenza dal 10 al 15 gennaio, onde contrastare la diffusione del virus. Sono dispiaciuto per aver dovuto riaprire il 13 gennaio le scuole, alla luce della missiva inviatami dal prefetto che per l’occasione non condivido, ma rispetto. Così come per la risposta dell’Asur che di fronte al nostro aggiornamento delle rilevanze numeriche Covid di mercoledì, inviato nella nostra richiesta di parere (688 contro i 385 comunicati dalla applicazione dell’Asur del martedì) ha dichiarato: si ritiene che la chiusura delle scuole al di fuori dei protocolli vigenti non possa apportare benefici ai fini del contenimento dei contagi». 

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