Potenza Picena, geologo scompare
da casa: trovato morto nel Potenza

Simone Paccaloni
Simone Paccaloni
di Emanuela Addario
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Giovedì 28 Marzo 2019, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 11:40
POTENZA PICENA - Scompare da casa, viene ritrovato senza vita 24 ore dopo nel fiume Potenza. È la drammatica fine di Simone Paccaloni, 47 anni, geologo residente nella zona di Contrada Marolino, nelle campagne potentine. È stato il fratello Andrea, che viveva con lui, a dare l’allarme martedì sera. Simone non era rientrato a casa, la sua macchina era regolarmente parcheggiata nel piazzale del casolare che condivideva insieme al familiare e il cellulare si trovava all’interno dell’appartamento. Di lui si erano improvvisamente perse le tracce.
Le ricerche, coordinate dal comandante dei carabinieri della Compagnia di Civitanova, il maggiore Enzo Marinelli, erano iniziate la sera stessa con battute notturne intorno alle aree circostanti il casolare. Ieri mattina sul posto oltre ai militari dell’Arma sono arrivati i vigili del fuoco del comando di Macerata con personale fluviale e sommozzatori. In azione anche il Nucleo elicotteri dei vigili del fuoco e altro personale specializzato giunto sul posto dai comandi di Teramo, Pescara, Ascoli ed Ancona. Al lavoro pure le unità cinofile. 
 

Impegnati, infine, gli agenti della polizia municipale di Potenza Picena, i volontari della protezione civile di Recanati e quelli di Porto Recanati. Inizialmente si era pensato ad un allontanamento volontario o ad un incidente visto che nel terreno di famiglia erano stati trovati alcuni alberi appena tagliati. Ultimamente l’uomo aveva manifestato ai familiari la volontà di rimanere un po’ da solo. Non aveva voluto più frequentare gli amici di sempre e si era dedicato alla campagna. Alle 13,40 il triste epilogo: i sommozzatori hanno trovato il corpo di Simone nel fiume Potenza. Le correnti l’avevano trascinato a circa 300 metri da casa. Simone si è lasciato morire nel fiume davanti al suo casolare. 
«Mi sono immediatamente preoccupato quando ho visto che a casa Simone non c’era e che sia la macchina che il cellulare erano qui - racconta sconvolto il fratello Andrea -. L’ho cercato subito. Prima da solo, pensavo si fosse sentito male. Tra l’altro nel terreno di famiglia c’erano degli alberi appena tagliati. Dopo qualche ora ho capito che poteva essere successo qualcosa di grave e ho allertato i carabinieri. Non era da Simone lasciare tutto così e andare via. Eravamo molto uniti, qui al casolare condividevamo tutto. Era una persona eccezionale».
 
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