Tronchi in fiamme nel fiume Foglia: «E' stato un gesto voluto non un caso»

Tronchi in fiamme nel fiume Foglia: «E' stato un gesto voluto non un caso»
Tronchi in fiamme nel fiume Foglia: «E' stato un gesto voluto non un caso»
di Miléna Bonaparte
3 Minuti di Lettura
Venerdì 14 Luglio 2023, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 12:53

PESARO «Qualcuno ha voluto fare un dispetto, temo proprio che le indagini debbano prendere seriamente in considerazione l’ipotesi del rogo doloso, anche se è difficile individuare le tracce dell’innesco da cui sono partite le fiamme». L’assessore-sceriffo Enzo Belloni, che da responsabile dell’Operatività del Comune mercoledì ha presidiato tutto il pomeriggio il ponte sul Foglia intitolato alla Brigata ebraica lungo la statale 16 dove, sotto un pilone dell’arcata, si sono incendiati tronchi e ramaglie trascinati dalla corrente nell’alluvione di maggio e rimasti ammucchiati, e per i quali nessuno si è sognato di fare pulizia nel solito rimpallo di responsabilità. 

La mina vagante


Una mina vagante, quel mucchio di legname, che insieme ad altre ramaglie rimaste abbarbicate al letto fluviale rischia di ostruire il flusso della corrente, danneggiare le imbarcazioni ormeggiate e finire sulle spiagge piene di bagnanti e turisti. «Ancora non si sono stabilite le cause dell’incendio - precisa l’assessore Belloni -, ma ho un fondato sospetto che sia stato appiccato appositamente da qualcuno».

È dello stesso parere anche Franco Borghini, presidente dell’associazione Unionfiume che, insieme al comitato del Foglia e ai bagnini di Baia Flaminia, un mese fa aveva sollecitato la rimozione dei mucchi di tronchi e rami arenati lungo il fiume e che ora rilancia l’allarme: «Per noi chi ha appiccato il fuoco si è reso responsabile di un’azione maldestra, riprovevole e incivile che sicuramente procurerà ancora più danni. Infatti con la rimozione dei soli tronchi infiammati, e non di tutto il mucchio di legname, si è smosso il groviglio e la situazione è diventata allarmante, perché potrebbero staccarsi con maggiore facilità pezzi di materiale e fare danni in direzione della foce. Ringraziamo i vigili del fuoco per il tempestivo intervento, del resto non spetta a loro ripulire il fiume». 
Altri punti critici sul greto del Foglia permangono da mesi anche tra il ponte di porta Rimini e quello in via Ponchielli: «Ci sono vegetali e rami che si staccheranno da un momento all’altro - sottolinea Borghini -, in particolare una pianta adagiata nell’acqua che si vede a circa 200 metri dal ponte lato mare, all’inizio di via lungofoglia Caboto.

Dopo la nostra segnalazione del 21 giugno non c’è stata nessuna risposta. Avevamo posto il problema a Nicola Introcaso, del servizio Tutela e Sorveglianza idraulica della Regione, Riccardo Pozzi, assessore al Fare, Enzo Belloni, assessore alla Protezione civile, e Cristina Rossi del servizio Manutenzione e Opere pubbliche del Comune». 


I soggetti coinvolti


Più soggetti coinvolti perché le competenze sono molteplici e non sempre chiare. «Noi delle associazioni nautiche del fiume Foglia e dei bagnini di Baia Flaminia - ribadisce Franco Borghini - vogliamo sensibilizzare gli enti pubblici sul fatto che ci sono ancora degli ammassi di tronchi e rami a rischio. Inoltre segnaliamo intere piante che galleggiano e si stanno staccando dalle rive del fiume. Prima o poi arriveranno a fare notevoli danni alle imbarcazioni posizionate lungo i pontili e rappresentano un pericolo per la navigazione se finissero in mare e per le spiagge in piena stagione turistica». 
mi. bo.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA