CIVITANOVA La Chiesa delle Marche, in riferimento all’omicidio avvenuto a Civitanova, ha reagito concordemente con la vicinanza cristiana, la preghiera e la chiara condanna di ogni forma di violenza, rilanciando le parole dei Confratelli Arcivescovi di Fermo e Camerino.
L'Arcivescovo
L’Arcivescovo di Fermo da cui Civitanova dipende, spiega: «La nostra Chiesa locale e le parrocchie di Civitanova di fronte all'uccisione di Alika scelgono l'atteggiamento del silenzio per lasciarci ferire il cuore e sconvolgere dell'accaduto. Preghiamo per la vittima e siamo vicini a tutti coloro che sono nel dolore e nell'angoscia per quanto successo. A partire dell'Eucaristia che celebreremo domenica, nella quale in luogo dell'omelia ci saranno alcuni minuti di silenzio, vogliamo ribadire e rafforzare il nostro impegno per la pace e perché l'aggressività non si sostituisca alla giustizia e non metta più in pericolo altre vite. Nessuna forma di violenza può avere cittadinanza nella vita secondo lo stile del Regno di Dio. Preghiamo anche per l'aggressore e i suoi familiari».
L'aiuto
L’Arcivescovo di Camerino e San Severino, dove risiede la famiglia di Alika, assieme al Parroco di San Severino e direttore della Caritas «si stringe a questa famiglia così colpita del dolore ed assicura, come si è sempre operato con tutti, la piena disponibilità ad aiutare la signora Charity ed il figlio Emmanuel in questa situazione di prova».
Profondo cordoglio per la scomparsa del 39enne di origini nigeriane è stato espresso anche dall’arcivescovo di Camerino – San Severino Marche, monsignor Francesco Massara, che ha espresso vicinanza ai familiari unendosi al dolore della comunità settempedana.
Anche la scuola frequentata dal figlio di Alika Ogorchukwu, l’Istituto comprensivo “P.
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