CIVITANOVA - Quali erano le condizioni mentali del 33enne Filippo Ferlazzo il 29 luglio 2022 quando uccise a mani nude il nigeriano Alika Ogorchukwu in corso Umberto I a Civitanova? Per stabilirlo servirà una perizia bis e il prossimo 7 giugno la Corte d’Assise di Macerata conferirà l’incarico allo psichiatra Renato Ariatti, docente all’Università di Bologna.
È stato il presidente della Corte, il giudice Roberto Evangelisti, ha esprimere ieri la necessità di procedere a una nuova perizia a seguito di quanto emerso in dibattimento, della nuova documentazione acquisita e delle risultanze, discordanti tra loro, dei consulenti di parte.
Lo scontro
Oggetto dello scontro una parola utilizzata dal medico legale Ilaria De Vitis nelle conclusioni dell’autopsia, “concomitante” quando ha indicato come causa una «asfissia violenta da strozzamento e concomitante choc ipovolemico da rottura della milza». In aula ieri la dottoressa ha precisato che il decesso è avvenuto per asfissia acuta e contemporaneamente si è avuto uno choc ipovolemico, escludendo che la rottura della milza possa aver provocato la morte del nigeriano. Per la difesa, forte anche dell’apporto del medico legale Alessia Romanelli, nell’autopsia ci sarebbero delle carenze. «Oggi – ha commentato l’avvocato Roberta Bizzarri – la dottoressa De Vitis ha concluso in maniera differente rispetto a quanto evidenziato nella perizia dove aveva parlato di asfissia e choc ipovolemico come concause. Oltretutto è emerso che non sono stati effettuati rilievi fondamentali per comprendere oltre ogni ragionevole dubbio le cause del decesso. Manca l’istologico sulla milza che è stata solo pesata ed è stato annotato che era divisa a metà, non è stato rilevato il sangue presente nell’addome, parla di petecchie riferendosi alle ecchimosi e mancano rilievi sulla rigidità cadaverica e sulla temperatura corporea». Ieri era previsto anche l’esame di Ferlazzo ma il suo legale ha comunicato che non intende sottoporsi all’esame.
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