MONTECASSIANO - Villetta sotto la lente di ingrandimento, gli inquirenti sono tornati nell’abitazione di via Pertini a Montecassiano dove la sera della vigilia di Natale è stata uccisa la casalinga di 78 anni Rosina Carsetti.
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Per la prima volta rientrano in casa per assistere ai rilievi anche la figlia Arianna Orazi e il nipote Enea Simonetti. I familiari della 78enne, a cinque giorni dall’omicidio hanno deciso di cambiare avvocati.
La traccia
Il nuovo legale Andrea Netti, al termine del sopralluogo ha parlato dell’emersione di «elementi eccellenti» a favore degli indagati e ha poi assicurato: «È chiaro che il ladro è passato dalla porta-finestra del retro». Sul punto, in serata, il procuratore Giovanni Giorgio ha detto: «Si tratta di valutazioni difensive, il mio ufficio si riserva di effettuare gli opportuni accertamenti, anche tecnici se necessario».
Di colpi di scena, ieri, ce ne sarebbero stati diversi, a partire dalla mattina quando i familiari di Rosy Carsetti: figlia, nipote e il marito Enrico Orazi, indagati per concorso in omicidio, favoreggiamento e simulazione di reato, hanno deciso di revocare l’incarico ai precedenti legali e di affidarsi agli avvocati Netti, Valentina Romagnoli e Paolo Morena dello studio legale Adr.
Il sopralluogo
Una volta dentro al cortile Arianna Orazi e il figlio si sono subito diretti verso i tre cani, un corso, un pastore del Caucaso e uno di piccola taglia di colore chiaro che erano rimasti in giardino, accarezzandoli e restando con loro finché non sono entrati in casa con i legali, i magistrati e i carabinieri. Assente il marito della vittima, sembra per una indisposizione. I militari hanno transennato il perimetro della casa e alcuni di loro sono rimasti all’esterno per impedire l’avvicinamento di persone estranee. Dentro invece sono iniziati gli accertamenti per ricostruire ciò che è accaduto nei momenti immediatamente precedenti il ritrovamento del cadavere. I carabinieri hanno cercato impronte sul pavimento con un macchinario ad hoc. Dopo circa un’ora il sostituto Carusi, il consulente Russo e il militare specializzato nell’analisi dei tabulati telefonici si sono allontanati per un veloce sopralluogo in una zona poco distante e sono tornati poco dopo. La figlia di Rosy ha portato il cane corso a fare una passeggiata nella strada adiacente alla villetta, sguardo basso, ed è rientrata dopo un minuto.
Il sequestro
Alle 15.30 i magistrati sono andati via senza rilasciare dichiarazioni, i carabinieri hanno sequestrato un computer Mac, due tablet, un telefono e un modem, mentre è stata dissequestrata la Jeep nera del nipote della vittima che era parcheggiata nel cortile. In casa per un’altra mezzora sono rimasti madre e figlio con avvocati e carabinieri e hanno portato via il pappagallo che era rimasto in casa. Per l’avvocato Netti dal sopralluogo – che dovrà essere concluso in un’altra occasione – sono emersi diversi elementi importati per la difesa tra cui i segni di effrazione lasciati dal presunto ladro su una finestra che dà sul retro. Intanto vanno avanti gli accertamenti su tabulati e telecamere per accertare se quanto dichiarato dai familiari (una rapina finita male) sia supportato da riscontri esterni. Diversi sono i dubbi ancora da sciogliere, a partire dall’orario della morte che potrebbe essere collocato tra le 17 e le 18 ma il procuratore ha sollecitato il medico legale Roberto Scendoni di stringere i tempi per depositare una iniziale relazione scritta che potrebbe arrivare anche in settimana. I familiari avrebbero riferito che la rapina sarebbe maturata verso le 19.30, quando in casa c’erano la vittima, il marito e la figlia ma in punti diversi della casa, tant’è che quando il nipote è rientrato dal supermercato, avrebbe trovato il nonno chiuso in bagno, la mamma sulle scale interne con i polsi legati con un filo elettrico e la nonna in cucina al primo piano esanime a terra. Un altro particolare poi è dato dal fatto che sembra che in cucina non ci fossero ancora cibi preparati per la cena della vigilia.