MACERATA «Un museo su di me? Spero di ricordarlo prima di morire». Una battuta al fulmicotone, di quelle che i grandi sanno concedersi con la loro lucida genialità. Mentre la politica continua a discutere di come onorare al meglio la figura di Dante Ferretti, il Maestro osserva da lontano e aspetta: si parla da oltre un quarto di secolo di come rendere omaggio allo scenografo tre volte Premio Oscar, ma nel frattempo Ferretti ha tagliato il traguardo degli 80 anni e all’atto pratico di concreto c’è ben poco. «Io non so se c’è la volontà di farlo davvero o meno: se lo vogliono fare lo facciano, altrimenti “ciccia” – dice Ferretti –. Ne ho parlato con Miliozzi e mi ha rassicurato sul fatto che si farà, da parte mia non posso far altro che aspettare e aspettare. Spero mi facciano sapere, ma non sono al corrente degli ultimi aggiornamenti».
La vicenda
Intanto la sabbia nella clessidra continua a scorrere e con l’ordine del giorno bipartisan che mette nuovamente sul piatto la proposta di realizzare un museo in onore di uno dei più celebri cittadini maceratesi (se non il primo) la discussione è tornata caldissima.
La posizione
«Di certo Ferretti sarebbe contento di mettersi a disposizione della sua città, quella che l’ha ispirato in tanti dei suoi lavori e che ha messo anche nero su bianco - prosegue Miliozzi -. Ha scritto 200 pagine in cui non fa che dire che le sue geniali invenzioni sono legate a scorci ed esperienze della città dove è nato e cresciuto. Un Museo Ferretti potrebbe diventare un polo mondiale della scenografia, del costume e delle maestranze del cinema».