Corridonia, panchina danneggiata a un barbiere, i ragazzi pronti a comprarne un’altra. «Ma non è stato un atto vandalico»

Panchina danneggiata a un barbiere, i ragazzi pronti a comprarne un’altra. «Ma non è stato un atto vandalico»
​Panchina danneggiata a un barbiere, i ragazzi pronti a comprarne un’altra. «Ma non è stato un atto vandalico»
di Marco Pagliariccio
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Martedì 12 Settembre 2023, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 16:15

CORRIDONIA - Una storia presunto vandalismo (che in realtà vandalismo non è stato) a lieto fine. Giordano Tombesi è il titolare della barbieria in piazza del Popolo. Domenica scorsa aveva trovato gravemente danneggiata la panchina che ha fatto installare a proprie spese nei pressi del suo negozio. Ma dopo una settimana i ragazzi, e i loro genitori, responsabili dell’accaduto si sono presentati per porgere le loro scuse ed offrirsi di riparare al danno causato.

 

«Domenica scorsa, 3 settembre, una decina di ragazzini corridoniani si sono dati appuntamento nei pressi del mio negozio e si sono seduti sulla panchina, che avevo acquistato ai tempi del Covid per far sedere i clienti in attesa – spiega Tombesi –.

Questa ha ceduto, non era loro intenzione sfasciarla, così in un primo momento per paura delle ripercussioni non hanno detto niente a nessuno. Io mi sono rivolto alle forze dell’ordine per capire se tramite le telecamere si potesse arrivare a capire cos’era successo, ma ieri mattina alcuni dei genitori e molti dei giovani sono venuti in negozio per spiegarmi l’accaduto, scusarsi e confermare che sono disposti a comprare una nuova panchina a loro spese. Sono stati davvero bravi, il gesto mi ha colpito molto anche perché di gesti così ne ho subiti diversi in passato: una volta mi hanno rotto la panchina e ci hanno scritto sopra una bestemmia, per non parlare di vasi sfasciati ed altro ancora».

Il cambio di rotta?

Un altro piccolo segno di un cambio di rotta in città almeno sul fronte degli atti vandalici. Aveva destato scalpore il raid all’interno degli spogliatoi del campo sportivo ex Enaoli avvenuto un mese fa, raid durante il quale il bollettino riportava una porta distrutta, bagni devastati e persino una parete in cartongesso sfondata. In quel caso fu il sindaco Giampaoli in prima persona a condannare l’atto pubblicamente e ciò portò, nel giro di un paio di giorni, alcune famiglie a presentarsi spontaneamente per ammettere le colpe dei propri figli.

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