Ancona, il barbiere "Bebi" Preziuso appende le forbici al chiodo dopo più di 60 anni: «L’età? No, le tasse»

Ancona, il barbiere "Bebi" Preziuso appende le forbici al chiodo dopo più di 60 anni: «L’età? No, le tasse»
Ancona, il barbiere "Bebi" Preziuso appende le forbici al chiodo dopo più di 60 anni: «L’età? No, le tasse»
3 Minuti di Lettura
Giovedì 4 Gennaio 2024, 07:27 - Ultimo aggiornamento: 11:44

ANCONA - «Ringraziate i Governi presenti e passati per questo regalo di Natale. Perché se non fosse stato per le tasse io sarei andato avanti. Nonostante gli 82 anni suonati, la mano è ancora ferma, vede!?». Gioviale, ironico, sempre con la battuta pronta. Alberto Preziuso, conosciuto da tutti come Bebi, non ha mai perso la propria cordialità, nemmeno adesso che dopo oltre 60 anni è stato costretto a chiudere il proprio salone di barbiere, l’A.R. di via Volturno.

Senigallia, scoppia il caso al ristorante Pulcinella: «Respinti e discriminati per la disabilità di mio figlio». La replica: «Ma a Natale eravamo sold out»

«Ci siamo fermati con la fine dell’anno, perché se avessimo riaperto anche un solo giorno a gennaio avremmo dovuto pagare le tasse per tutto il 2024 – spiega Preziuso -.

Circa 16 mila euro. Un qualcosa che per noi era diventato insostenibile. Tanto che avevamo chiesto di passare al regime forfettario. Ma per farlo avremmo dovuto affrontare spese per oltre 30 mila euro. Allora a questo punto era meglio chiudere». Anche perché, se la passione è rimasta la stessa, gli anni di lavoro cominciano comunque a essere tanti. «Ho iniziato a 9 anni per dare una mano ai miei genitori – racconta Bebi -. Mia madre doveva stare a casa a badare a 5 figli e il lavoro da carbonaio di mio padre non bastava a sostenerci tutti. Inoltre a scuola non andavo molto bene. Così mi hanno mandato a imparare il mestiere da Osvaldo Fagnani». Che all’inizio nemmeno lo pagava. «In teoria avrebbe dovuto lasciarci le mance, ma in pratica spesso le usava per comprarsi le sigarette». Lì rimane 4 anni. Dopodiché va a lavorare in altri saloni. Prima vicino all’ospedale Umberto I, poi davanti allo Stadio bar. «A un certo punto, però, mi sono stufato di dover sottostare sempre ai voleri degli altri e ho deciso di aprire un salone tutto mio». Nel 1961 trova il locale giusto in via Volturno e da lì non si sposta più. La gente va da lui perché oltre a saper fare in maniera eccellente il proprio lavoro, ogni taglio di capelli è un divertimento, una festa. Tanto che ad un certo punto iniziano a farsi i capelli da lui anche le donne, alle quali riserva sempre un trattamento speciale. Intanto Preziuso si è fidanzato con una ragazza che ha un fratellino. Si tratta di Roberto Fantolini, il quale diventa prima suo apprendista e poi suo socio, condividendo l’avventura del negozio fino alla chiusura.

© RIPRODUZIONE RISERVATA