Albergo extralusso all’avanguardia. Parla russo il gioiello sul lungomare di Civitanova Marche

L'inaugurazione
L'inaugurazione
di Emanuele Pagnanini
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Venerdì 21 Maggio 2021, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 15:45

CIVITANOVA - Investimento milionario russo nel lusso e nella bellezza a Civitanova. Taglio del nastro ieri per il complesso ricettivo “Piccola Maestà”, realizzato in una delle aree che si affacciano sul lungomare sud in via Bainsizza. 

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Comprende un hotel con 5 camere extralusso più una suite al primo piano, tre appartamenti al secondo e un attico con piscina “a sfioro”, contenuta cioè in una vasca di plexiglass con l’acqua che arriva al bordo facendo confondere il cielo, l’acqua della piscina e quella del mare su cui si affaccia. Al piano terra, il ristorante “Anastasia”, regno dello chef pluristellato Danilo Bei (proprietario del ristorante Emilio di Lido di Fermo). 

Riqualificata tutta l’area verso il lungomare, in passato terreno incolto, che rimane pubblica. Sono russi i proprietari e arrivano da Mosca. Uno dei soci, quello che parla italiano, è Iliy Vishnevskij. «12 anni fa sono stato in vacanza qui e mi sono innamorato di questa regione – racconta – qui è racchiusa tutta l’Italia: mare, montagna, collina.

E mi piace la gente, concreta e che lavora. Mia madre che abitava in Belgio ora si è trasferita a Civitanova. Sono contento di supportare l’economia locale. Progetti futuri? Ne ho in mente qualcuno e non solo nel settore ricettivo». A fare da Cicerone sono stati il progettista-designer Gianmario Scoponi (ha curato anche gli interni mentre per la struttura ha collaborato il geometra Paolo Quintabà) e la responsabile dei servizi Chiara Virgili. Struttura gestita dalla società Il Girasole. 


È stato invece il sindaco Fabrizio Ciarapica, accompagnato dagli assessori Francesco Caldaroni e Giuseppe Cognigni, a tagliare il nastro. «Sono felice di inaugurare una struttura all’avanguardia, la prima in città con giardino verticale e piscina a sfioro. È motivo d’orgoglio anche quello di amministrare una città che attrae investimenti stranieri. E che creano 12 posti di lavoro, al momento. L’area era abbandonata da anni, con una vecchia officina in disuso, ricovero di sbandati e teatro di azioni di sgombero. Ora è un fiore all’occhiello di Civitanova».

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