CIVITANOVA - «Allora, guarda, purtroppo, oggi ho avuto due segnalazioni, una anche di un consigliere comunale relativa ai cassonetti che voi quotidianamente tutte le sere lasciate fuori sopra i marciapiedi, scolano, e hanno fatto due segnalazioni alla polizia locale». Inizia così la telefonata che l’assessore con deleghe alla sicurezza e cura urbana del Comune, Giuseppe Cognigni, il 5 luglio 2021 ha fatto a Mauro Raschia, all’epoca gestore del Cala Maretto per avvisarlo del controllo che avrebbe fatto fare alla polizia locale e che gli è costata l’iscrizione sul registro degli indagati per il reato di rivelazione di segreti d’ufficio.
L'assessore al gestore del locale: «Non ti voglio sanzionare»
«Io sono fortemente in difficoltà – continua l’assessore – c’ho anche delle foto ti giro, eh. Che poi dopo voi non pulite, e lì la gente cammina a piedi è tutto attaccaticcio. “Come mai non li sanzionate?”, ci chiedono di intervenire e sanzionarvi. E io lo devo fare. Quindi, o i cassonetti non me li metti più fuori ti giro le foto eh». Raschia: «Io eh» e Cognigni aggiunge: «Io adesso farò un’ordinanza». Raschia risponde che se i cassonetti li tiene dentro «non me li prendono nessuno, che devo fare?». «Mauro tu c’hai tutte le ragioni possibili e immaginabili – gli risponde -, ma io, credimi, sono in difficoltà (…) Io ti ho chiamato perché domani. La Cammertoni (comandante della polizia locale, ndr) domani deve fare per forza il servizio. Ma non a te, eh. Guarda per esempio abbiamo fatto i marciapiedi nuovi vialetto nord e vialetto sud; ci sono due gelaterie, un kebabbaro». Raschia assicura che avrebbe fatto lasciare i cassonetti dentro e Cognigni risponde: «Bravo. Io non ti voglio sanzionare Mauro». «No, no, lo so, lo so. Li faccio lasciare dentro, dai», risponde Raschia.
Era il 24 settembre 2020 quando gli ispettori avevano fatto un controllo al Cala Maretto trovando un trancio di tonno sottovuoto scaduto tre giorni prima. Raschia era a Milano per lavoro, lo chiama un dipendente per avvisarlo che i militari stavano per fare una sanzione di 10.000 euro e gli chiede di chiamare Catapano.
I controlli e il trancio di tonno scaduto: «Vai tranquillo, non ti preoccupare»
Raschia risponde che era appena stato trasferito a Porto San Giorgio e il dipendente: «Porco (impreca) tutto quella roba che ha mangiato… niente?». Raschia prova a chiamare il maresciallo che non risponde, dopo pochi minuti è Catapano a richiamarlo: «Stai tranquillo! Non ti preoccupare! C’ho parlato!». E poi: «Io allora sto a San Giorgio ma», le voci si accavallano Raschia gli dice: «Lo so, lo so, io infatti, guarda lo sai, cerco di non disturbarti mai anche per quella cosa lì che mi avevi detto, io proprio… lo sai sono…» e Catapano: «Stai tranquillo! Non ti preoccupare! Il ragazzo che è venuto è bravissimo… eh… eh…». Raschia sottolinea che gli hanno trovato solo un trancio scaduto. Catapano gli risponde: «“Pasquà c’ho solo questo!” e ho detto: “Lascia stare!” gli ho detto. Anche perché quello… teoricamente deve riportarlo alla ditta… ma vai tranquillo Mauro! Non ti preoccupare».
Chiudono e il dipendente richiama Raschia che lo rassicura: «Mi ha richiamato Pasquale, ha detto adesso fa cancellare… e quel prodotto si restituisce all’azienda. Qualcosa non so… se s’inventa qualcosa». Alla fine dal controllo risulterà che tutto era regolare.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Utilità Contattaci
Logout