La rinascita di Barbara dopo il terremoto a Camerino: «Porto avanti la fattoria di famiglia»

La rinascita di Barbara dopo il sisma: «Porto avanti la fattoria di famiglia»
La rinascita di Barbara dopo il sisma: «Porto avanti la fattoria di famiglia»
di Marco Pagliariccio
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Lunedì 23 Ottobre 2023, 02:10 - Ultimo aggiornamento: 24 Ottobre, 08:37
CAMERINO “La rinascita”, nomen omen. Ma non certo casuale, anzi. Barbara Bonifazi ha 34 anni e una laurea in geologia in tasca, ma ha deciso di andare in un’altra direzione: quella di portare avanti l’azienda agricola di famiglia in località Sellano 



L’hanno creata i suoi bisnonni, l’hanno cresciuta i nonni, i suoi genitori rischiavano di vederla affondare quando nel 2016, pochi mesi dopo la sua laurea, il terremoto ha danneggiato gravemente tutto quello avevano: casa e azienda. «Vedevamo il centro storico di Camerino da qui, si vedevano i coppi volare durante le scosse», ricorda Barbara. Che però non ha voluto mollare, anzi, ha rilanciato: ha preso in mano la ditta e gli ha dato una nuova vita: una rinascita, appunto.

«Rischiava di scomparire»

«Era una piccola impresa che rischiava di scomparire, ma negli ultimi anni di studi sentivo che la mia strada non era la geologia ma proprio quella in cui ero cresciuta – racconta la giovane imprenditrice camerte –. Il senso de “La rinascita” nasce per la determinazione con la quale ho voluto andare avanti, nonostante le tante avversità generate sì dal sisma, ma legate principalmente alla burocrazia. Dicevano che non avrei potuto aprire una nuova impresa, non potevo aderire ai Psr, non sapevo come fare. Ho scritto persino alla Presidenza della Repubblica e mi hanno anche risposto e da lì ho preso forza per andare avanti».

Negli anni più duri, Barbara, aiutata solo dai genitori, ha dovuto portare avanti l’azienda da un container, visto che tutti gli edifici erano stati gravemente danneggiati dal terremoto.

La ricostruzione

«Stalle, punto vendita, laboratori, tutto nei container, sono stati anni duri soprattutto quelli a cavallo della pandemia, che è stato un colpo durissimo – spiega Barbara – è stato necessario demolire i vecchi manufatti e costruirne di nuovi ma da fine 2022 finalmente siamo riusciti a vedere la luce. I danni erano stati di circa 30mila euro, ma non sono stati coperti in toto con fondi della ricostruzione, diciamo che hanno coperto circa il 90% del necessario. Ma soprattutto il percorso è stato pieno di difficoltà e tempi che si sono dilatati per svariate questioni. Abbiamo avuto un problema con fornitore di energia elettrica e Comune per un lampione che ci ha fatto perdere 4-5 mesi. Poi ci si è messo il caro delle materie prime, una continua rincorsa. Ma alla fine ce l’abbiamo fatta». Oggi “La rinascita” è un’azienda che conta circa 35 tra mucche e vitelli, 70 pecore e 60 arnie con le api, con un punto vendita con carni, salumi, marmellate e miele prodotti tutti in loco. «Ora i nostri pensieri sono tutti per la nostra abitazione principale e ci preoccupa molto perché si prospettano tempi lunghi. Ma non molliamo, il pensiero di farlo c’è stato nei momenti più duri: ma non lo faremo oggi». 

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