BOLOGNOLA - Due vitelli sbranati in due giorni, predatori scatenati sui pascoli di Bolognola con gli allevatori esasperati e costretti ad ovviare con la sola carta dei rimborsi e della difesa passiva. È quanto avvenuto nelle ultime due notti nella Valle del Fargno, dove la De Michelis, società agricola che alleva vacche e vitelli in biologico, ha la mandria al pascolo da qualche settimana.
«Ieri mattina mi sono accorto che mancava un altro vitello – spiega Marco De Michelis –. Siamo riusciti a trovare la carcassa seguendo la madre che cercava ancora il suo piccolo. È il secondo in due giorni. Viene voglia di smettere di fronte a quanto avviene quassù e per la mancanza di risposte che arrivano dalle istituzioni». Che sia opera di lupi o di cani inselvatichiti lo stabiliranno dal servizio veterinaria dell’Asur. «Quel che è certo, e a prescindere dall’attribuzione - afferma la Coldiretti -, è una situazione insostenibile ancor di più se si pensa che la siccità di quest’anno ha fatto lievitare le spese delle aziende zootecniche costrette a comprare il fieno.
Nelle Marche, secondo gli ultimi dati della Regione, avviene una predazione ogni 3/4 giorni. «Se non si interviene – conclude Coldiretti - lo stravolgimento degli habitat rischia di mettere a rischio l’economia delle aree interne, per non parlare dell’incolumità delle persone. Negli ultimi anni la fauna selvatica si è avvicinata sempre di più alle case e sono numerose anche le denunce di attacchi ad animali da affezione come cani e gatti. E se a essere attaccato fosse una persona, un bambino?».