Due vitelli sbranati in poco più di 24 ore, la rabbia degli allevatori: «Difficile continuare così»

L’allevatore Marco De Michelis
L’allevatore Marco De Michelis
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Domenica 19 Settembre 2021, 08:50

BOLOGNOLA -  Due vitelli sbranati in due giorni, predatori scatenati sui pascoli di Bolognola con gli allevatori esasperati e costretti ad ovviare con la sola carta dei rimborsi e della difesa passiva. È quanto avvenuto nelle ultime due notti nella Valle del Fargno, dove la De Michelis, società agricola che alleva vacche e vitelli in biologico, ha la mandria al pascolo da qualche settimana.

«Ieri mattina mi sono accorto che mancava un altro vitello – spiega Marco De Michelis –. Siamo riusciti a trovare la carcassa seguendo la madre che cercava ancora il suo piccolo. È il secondo in due giorni. Viene voglia di smettere di fronte a quanto avviene quassù e per la mancanza di risposte che arrivano dalle istituzioni». Che sia opera di lupi o di cani inselvatichiti lo stabiliranno dal servizio veterinaria dell’Asur. «Quel che è certo, e a prescindere dall’attribuzione - afferma la Coldiretti -, è una situazione insostenibile ancor di più se si pensa che la siccità di quest’anno ha fatto lievitare le spese delle aziende zootecniche costrette a comprare il fieno.

Far rientrare gli animali dai pascoli alle stalle prima del tempo sarebbe un ulteriore aggravio economico non sostenibile. Da tempo denunciamo che si è perduto l’equilibrio degli ambienti naturali con un proliferare indisturbato della fauna selvatica. In questo caso, lupi o cani inselvatichiti che siano, il Parco dei Sibillini dovrebbe mettere in campo misure di riequilibrio».

Nelle Marche, secondo gli ultimi dati della Regione, avviene una predazione ogni 3/4 giorni. «Se non si interviene – conclude Coldiretti - lo stravolgimento degli habitat rischia di mettere a rischio l’economia delle aree interne, per non parlare dell’incolumità delle persone. Negli ultimi anni la fauna selvatica si è avvicinata sempre di più alle case e sono numerose anche le denunce di attacchi ad animali da affezione come cani e gatti. E se a essere attaccato fosse una persona, un bambino?».

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