PORTO SANT’ELPIDIO - Fa discutere la variante che sposta da un’area a un’altra la possibilità di edificare. Il Comune toglie a Fonte di Mare per dare a Strada Pescolla. Se ne è parlato in consiglio comunale durante l’approvazione della variante al piano regolatore. Il vicesindaco Daniele Stacchietti si tiene fuori dal dibattito, la sua uscita dall’aula induce il capogruppo di Fratelli d’Italia Giorgio Marcotulli a dire che il suo è un comportamento scorretto.
I requisiti
Il punto lo spiega bene la dirigente dell’Ufficio urbanistica Giulia Catani, la quale parla di un’operazione che risponde ai requisiti del Masterplan deliberato in Giunta. L’amministrazione comunale, con questa deliberazione, decise di rivisitare il piano regolatore generale per verificare le aree non sviluppate e pianificare nuovi interventi di sviluppo sostenibile. «Rifare un piano regolatore avrebbe comportato tempi lunghi, l’iter è complesso - spiega Catani - oggi le dinamiche del territorio sono diverse rispetto a tanti anni fa, quindi abbiamo scelto uno strumento che è un atto di indirizzo e guida le persone per interventi di iniziativa pubblica e privata che si concretizzano con le varianti approvate e in elaborazione».
Nel caso di specie si è individuata un’area vicina al parco urbano, compresa tra l’asse dell’autostrada e l’abitato. Entro questa fascia sono ammessi interventi di piccola incidenza da un punto di vista abitativo e servizi, a fronte di un parco urbano da creare, a libera fruizione dei cittadini ma a mantenimento del privato. «Abbiamo partecipato come Comune pilota, con la Regione, a un progetto europeo per creare corridoi di migrazione della fauna e di sviluppo della flora anche oltre la barriera dell’A14, a livello di sperimentazione» spiega la dirigente. È stata così modificata un’area destinata a parco urbano vicino alla zona industriale con case intorno, una zona coltivata con orti e serre. «Vogliamo riconfermare l’utilizzo attuale dell’area, che è quello di zona agricola – evidenzia la funzionaria che sottolinea - dal ’98, quando si approvò il piano regolatore, quell’area non si è mai mossa».
Le aree
Resta, per Marcotulli la scorrettezza nei confronti di chi ha proprietà a Fonte di Mare e non può più costruire: «il Comune - dice - ha il governo territorio ma deve seguire l’interesse della collettività, non l’interesse di un privato a discapito di un altro.